Il Comune di Bari ha deciso di costituirsi parte civile nel processo penale che ha visto coinvolti esponenti della criminalità barese imputati a vario titolo per vari delitti, tra i quali anche il voto di scambio. Un processo che ha portato agli arresti (prima in carcere e poi ai domiciliari) anche di una consigliera comunale, Francesca Ferri (eletta nel 2019 nella lista Puglia Popolare e dimessasi dal suo ruolo). “Le condotte gravemente delittuose ascritte agli imputati hanno determinato un clima di insicurezza e sfiducia nelle istituzioni, da parte della cittadinanza e della collettività tutta, con lesione della sfera istituzionale della civica amministrazione”, si legge nell’atto della giunta.
“L’attività criminosa di mercimonio di voti per le elezioni amministrative e la corruzione elettorale – prosegue l’atto di giunta – paiono decisamente ledere i diritti all’immagine del Comune di Bari, oltre a suscitare allarme e sdegno, rappresentando la negazione dei valori solennemente riconosciuti e tutelati dallo Statuto della Città di Bari”.
A seguito della richiesta di rinvio a giudizio formulata dai pm, il gup ha fissato l’udienza preliminare al 12 maggio. “Poiché – continua l’atto – la civica amministrazione intende affermare la propria volontà di perseguire ogni attività criminosa idonea a colpire gli interessi dell’intera collettività di cui é ente esponenziale e di impedire quindi il sorgere e il radicarsi nel proprio territorio di attività delittuose che determinano grave nocumento, sia sotto il profilo dell’immagine della città che del suo sviluppo turistico e delle attività produttive ad essa collegate, appare necessario che il Comune di Bari si costituisca parte civile all’udienza preliminare fissata nel processo penale su descritto”.