“La data del primo maggio è molto importante. E’ una data che ci porta a profonde riflessioni sullo stato del lavoro in Puglia”. Barbara Neglia, segretaria generale Filcams Puglia, illustra le vertenze nazionali e locali che stanno mettendo in ginocchio centinaia di famiglie in tutta la regione.
“In Puglia – spiega Neglia – ci sono vertenze nazionali con riflessi sul territorio regionale. Penso ad esempio alla vertenza sui contratti delle guardie giurate che non vengono rinnovati da otto anni a livello nazionale e questo si ripercuote sui nostri lavoratori, creando evidenti disagi anche nella normale attività lavorativa. Quando fai quel tipo di lavoro, sottoposto a pressioni psicologiche e fisiche, non avere un rinnovo significa permettere alle aziende di gestire la situazione come meglio credono. Anche in Puglia ci sono quindi incomprensioni e violazioni dei diritti”.
Altro macrotema è quello del turismo. “In Puglia stiamo affrontando la decisione di una catena di hotel che in maniera unilaterale ha modificato il contratto dei lavoratori scegliendo una formula di contratto che non tutela completamente i lavoratori. E qui si apre tutto il discorso legato alle paghe: si chiede di lavorare per pochi soldi o senza un contratto nazionale o senza proprio un contratto. Si continua a dire che non si trovano lavoratori, ma non si fa un esame di coscienza rispetto alle condizioni che vengono proposte. La diatriba è sul reddito di cittadinanza, ma è una scusa”.
All’interno di ogni singola provincia ci sono vertenze più locali, come quella per gli appalti ristorazione nell’ex Ilva o della Cassa Prestanza a Bari. O ancora le mense ospedaliere, per le quali non si ha certezza su nuovo appalto. “Questo sta destando problemi e sollecitazioni da parte dei lavoratori che oggi non sanno come finirà il loro rapporto di lavoro – continua Neglia – abbiamo problemi con il governo regionale anche in termini di relazioni. Nel momento in cui chiediamo lumi, ci dicono che non ne sanno. Qualcosa non quadra”.
“A catena – prosegue – c’è il sistema economico della regione che ha dei problemi. Ad esempio nel commercio dove ci sono esuberi, come per la catena Conad (ex Auchan) dove a tutt’oggi ci sono ancora ammortizzatori sociali. E’ indubbio che se non avessimo il supporto della task force regionale o dell’ufficio Arpal per le vertenze collettive sarebbe difficile da gestire tutto il sistema, il nostro fare 118 è aumentato, molte vertenze diventano da collettive a individuali”.
“Abbiamo avviato – conclude – il progetto Quadrato rosso dove mettiamo a disposizione un delegato che gira i territori per le esigenze individuali dei lavoratori e delle lavoratrici. Come sindacato abbiamo deciso di ritornare nelle aziende, di ritornare per strada ad ascoltare i singoli lavoratori, capire cosa non quadra. E il 20 maggio saremo tutti insieme alla manifestazione nazionale a Napoli contro un governo con il quale diventa difficile ogni giorno parlare”.