La stagione della dichiarazione dei redditi sta per partire. Ci saranno semplificazioni abbastanza significative per i contribuenti che scelgono Caf e commercialisti, i quali vedranno una riduzione dei controlli e la possibilità di non conservare ricevute e scontrini relativi alle spese sanitarie non modificate.
L’Agenzia delle entrate ha comunicato che il nuovo modello 730 precompilato per la dichiarazione dei redditi del 2023 si potrà consultare da parte dei contribuenti a partire dal 2 maggio e potrà essere modificato e inviato dall’11 dello stesso mese.
Cosa c’è di nuovo
Come spiega Altroconcumo, il 730 del 2023 recepisce diverse importanti novità introdotte nel 2022. Infatti, lo scorso anno è stato introdotto l’Assegno unico universale che per moltissime famiglie da marzo ha preso il posto delle detrazioni per i figli a carico. Per questo motivo il quadro dei familiari a carico, presente in frontespizio ha cambiato veste, introducendo colonne provvisorie, che spariranno il prossimo anno, utili per la compilazione della situazione familiare fino al 28 febbraio 2022 e quella successiva a alla data di introduzione dell’assegno unico.
Da gennaio 2022 invece, sono entrate in vigore le nuove aliquote Irpef, che hanno rimodulato la distribuzione dei redditi nei vari scaglioni di appartenenza, portando a una riduzione della pressione fiscale. Come per ogni riforma dell’Irpef che si rispetti – spiega l’Associazione dei consumatori – la modifica delle aliquote e degli scaglioni viene accompagnata dalla rimodulazione delle detrazioni per lavoro dipendente, di quelle da pensione e per lavoro autonomo.
Nell’ambito del reddito da lavoro trova spazio nel 730 anche il trattamento integrativo del 2022 cioè la misura che prevede un’integrazione alla retribuzione di 1.200 euro ai lavoratori il cui reddito massimo sia di 15 mila euro e la cui imposta, determinata tenendo conto solo dei redditi da lavoro dipendente e di alcuni assimilati, sia superiore alle detrazioni per lavoro dipendente. Lo stesso contributo, calcolato come differenza tra queste detrazioni e l’imposta lorda, viene riconosciuto anche ai lavoratori che hanno un reddito fino a 28 mila euro.
Per quanto riguarda invece le nuove voci di spesa che trovano spazio nel 730/2023, sottolinea sempre Altroconsumo, ci sono: il bonus barriere architettoniche che garantisce la detrazione del 75% della spesa sostenuta per interventi di ristrutturazione finalizzati al superamento delle barriere architettoniche;
la detrazione per i canoni di locazione dei giovani fino a 31 anni che prevede il recupero del 20% del canone di locazione fino a un massimo di 20 mila euro; il credito d’imposta per l’attività fisica adattata che viene riconosciuto presentando la domanda sul sito dell’Agenzia delle entrate entro il 15 marzo 2023 per le spese sostenute nel 2022;
Da ultimo arrivano delle novità anche sulla destinazione dell’8 per mille, infatti, da quest’anno è possibile destinare questo contributo anche all’Associazione Chiesa d’Inghilterra.
Come si presenta
Il 730 precompilato, precisa l’associazione, può essere presentato in totale autonomia dal contribuente, che in alternativa può rivolgersi a un Caf, a un professionista abilitato alla trasmissione della dichiarazione dei redditi (commercialista, ragioniere, consulente del lavoro…) oppure al proprio sostituto d’imposta se ha comunicato questa possibilità ai propri dipendenti. Per accedere alla precompilata online è necessario avere la Spid, la CIE(la carta d’identità elettronica) o la CNS, inoltre l’Agenzia delle entrate ha messo a disposizione delle procedure specifiche da utilizzare qualora si voglia delegare un parente o un amico alla visualizzazione della precompilata ed eventualmente anche alla sua presentazione.
Se il 730 precompilato non richiede nessuna correzione o integrazione, si può accettare senza modifiche. Se, invece, alcuni dati del 730 precompilato risultano non corretti o incompleti, occorre modificare o integrare il modello
Una volta accettato o modificato e inviato, viene messa a disposizione del contribuente la ricevuta di avvenuta presentazione che consigliamo di stampare insieme a una copia del 730 inviato da conservare insieme a tutta la documentazione utilizzata per la compilazione. Ricordiamo infatti, che l’Agenzia delle entrate ha a disposizione 5 anni per effettuare controlli, inoltre, in caso di spese rateizzate in più anni, come per le ristrutturazioni edilizie, i 5 anni decorrono dall’ultima rata inserita in dichiarazione.
Quando arrivano i rimborsi del 730
I rimborsi e gli addebiti in busta paga non avverranno nel mese di luglio o agosto/settembre per i pensionati come eravamo abituati, ma il conguaglio verrà fatto in base a quanto si è rapidi a chiudere lependenze con il fisco. In pratica, prima si presenta il modello e prima si ottiene il rimborso o la possibilità di scaglionare il debito con un numero maggiore di rate.