Rubava cibo e materiali destinati alla scuola, ma non solo. Con l’accusa di peculato e corruzione, una delle più note esponenti dell’antimafia in città, ovvero la preside della scuola Giovanni Falcone, nel quartiere Zen, è stata arrestata dai carabinieri. Ad incastrarla, le intercettazioni. In particolare, Daniela Lo Verde, insignita anche del titolo di cavaliere della Repubblica, nel corso del tempo, si sarebbe appropriata, non solo di cibo per la mensa dell’istituto, ma anche di computer, iPhone, tablet: tutti materiali destinati agli alunni e acquistati con i finanziamenti europei.
Il tutto è stato possibile tramite l’ausilio di un complice, il vicepreside Daniele Agosta, anche lui arrestato. I due sono adesso ai domiciliari. Secondo quanto emerso, nell’indagine, sarebbe coinvolta anche una terza persona, il dipendente di un negozio di Palermo che avrebbe regalato alla preside tablet e cellulari in cambio della fornitura alla scuola, in aggiudicazione diretta e in esclusiva, di tutto il materiale elettronico.
Dodici, in totale, gli indagati nell’ambito dell’inchiesta che vede coinvolti anche altri docenti e collaboratori della preside. Nel corso delle perquisizioni i carabinieri hanno trovato e sequestrato nelle abitazioni degli indagati diversi dispositivi elettronici, tra questi computer portatili, smartphone, tablet, ma anche giochi da tavolo per bambini, una stampante e un maxi televisore.
Per la vicenda, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha disposto un provvedimento che prevede la sospensione immediata per la dirigente. “In tempi brevi sarà nominato il reggente – ha dichiarato. Il ministero inoltre fa sapere che “saranno inviati degli operatori psico – pedagogici, a supporto di tutta la comunità scolastica nell’elaborazione di quanto accaduto” – ha concluso.
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