È stato condannato a 14 anni e 4 mesi di reclusione dalla corte d’Assise di Bari, Shaban Fejza, il 41enne albanese reo confesso dell’omicidio del 27enne connazionale Santino Xhyra avvenuto l’11 marzo 2021 nel quartiere Libertà del capoluogo pugliese. Con lui, per tentata estorsione ed estorsione in concorso, sono stati condannati anche un altro cittadino albanese, Ylli Mucollari (5 anni e 9 mesi) e il barese Vito Dammacco (5 anni e 3 mesi). L’omicidio avvenne in una palazzina di via Petrelli 22, di fatto gestita da Mucollari. In quello stabile la vittima condivideva un appartamento con un’altra persona, ma da tempo i due non pagavano affitto e bollette. Una situazione che avrebbe portato Mucollari, spesso aiutato da Dammacco, a chiedere il denaro con ripetute minacce di morte (“Ho la pistola, ti sparo”, “Se non paghi ti facciamo andare al cimitero”).
Quell’11 marzo Mucollari avrebbe mandato Fejza, suo nipote (e a sua volta interessato a subentrare nell’appartamento), a riscuotere i soldi da Xhyra. Tra i due sarebbe nato un violento litigio: il primo avrebbe colpito con uno schiaffo, l’altro avrebbe reagito con un pugno. A quel punto Fejza si sarebbe allontanato, avrebbe recuperato una pistola giocattolo modificata e, dopo essere ritornato in via Petrelli, avrebbe aperto il fuoco contro Xhyra, colpendolo mortalmente al torace e all’addome. L’uomo confessò subito l’omicidio, nei suoi confronti non è stata riconosciuta l’aggravante dei futili motivi.