L’aumento costante dei tassi da parte della Bce allo scopo di raffreddare l’inflazione si continua a ripercuotere sulle tasche di chi ha chiesto un prestito per acquistare casa, ovvero i titolari di mutui. Un mutuo a tasso variabile costa infatti oggi fino a 4.236 euro in più all’anno rispetto al 2021. Chi accende oggi invece un finanziamento a tasso fisso si ritrova a spendere fino a 3.240 euro annui in più rispetto a chi lo ha avviato due anni fa.
Sono preoccupanti le stime del Codacons che ha realizzato alcune simulazioni sulle tipologie di mutuo più richieste in Italia, mettendo a confronto le migliore offerte presenti sul mercato.
A settembre 2021, prima della scia di rialzi varata dalla Bce, per un mutuo a tasso variabile da 150.000 euro della durata di 30 anni il migliore Taeg sul mercato era pari allo 0,48% con una rata mensile pari a 442 euro, mentre il tasso fisso registrava un Taeg dell’1,04% e una rata mensile da 481 euro – precisa il Codacons – Oggi, per la stessa tipologia di finanziamento, la migliore offerta sul mercato prevede un Taeg del 3,62% e una rata mensile da 663 euro sul variabile; per il tasso fisso Taeg 3,17% e rata mensile da 631 euro, con un incremento di spesa pari rispettivamente a +221 euro e +150 euro al mese sul 2021. Per l’associazione dei consumatori si tratta di “un macigno” per le tasche dei consumatori.