Nel corso di una verifica fiscale nei confronti di un centro medico dentale, che ha permesso di constatare corrispettivi non dichiarati per circa 500 mila euro, i finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Fasano hanno riscontrato che un igienista dentale esercitava abusivamente la professione di odontoiatra, senza avere alcuna specifica abilitazione.
La presunta condotta illecita, che non coinvolge gli altri professionisti che operano nel centro medico, risulta supportata dalle dichiarazioni di numerosi clienti/pazienti, che hanno riferito di essere stati sottoposti a specifiche terapie (estrazioni di denti, installazioni di protesi, ecc.) che possono essere effettuate solo da chi esercita la professione di odontoiatra.
Il soggetto, all’esito degli accertamenti, è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Brindisi, che sulla scorta delle investigazioni complessivamente condotte ha emesso l’avviso di conclusione indagini per il reato di esercizio abusivo della professione medica (ex art. 348 del Codice Penale).
La responsabilità penale del soggetto coinvolto nell’indagine, tuttavia, sarà accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile. Nei confronti dello stesso vige, infatti, la presunzione di innocenza che l’articolo 27 della Costituzione garantisce ai cittadini fino a sentenza definitiva.
Contrastare gli illeciti significa garantire una protezione efficace dei consumatori e un mercato competitivo ove gli operatori economici possono beneficiare di condizioni eque di concorrenza.