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Droga e racket: la Provincia è la succursale della mafia barese

Il rapporto della Dia: come i clan baresi si sono spartiti la provincia

Pubblicato da: Rosanna Volpe | Ven, 14 Aprile 2023 - 17:13

La Provincia di Bari è lo specchio della criminalità del capoluogo. E’ quanto emerge dalla relazione della Direzione investigativa antimafia che spiega l’evolversi dei fenomeni criminali del primo semestre del 2022. In altre parole, secondo gli investigatori, sono sempre più forti e definite, in provincia, le ramificazioni di intrecci criminali con i clan autorevoli del capoluogo. Le dinamiche criminali, oltre i confini di Bari, rappresenterebbero l’immagine speculare degli assetti metropolitani e, sebbene si riscontrino lo stesso dinamismo e le stesse rivalità, talvolta in provincia i gruppi sarebbero in grado anche di convivere più pacificamente in ragione di una reciproca convenienza. Nel semestre in corso è confermata la contrapposizione del clan Conte, propaggine del noto clan Capriati di Bari, con il clan Cipriano  in ordine al predominio nel territorio di Bitonto sia per lo spaccio di stupefacenti, sia per le altre illecite attività:  racket delle estorsioni in primis.

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Come documentato dall’operazione “Market drugs” del 21 febbraio 2022, il clan Conte avrebbe cercato di imporre, a scapito del contrapposto clan Cipriano, la propria egemonia nel Comune bitontino aprendo una nuova piazza di spaccio nella “c.d. zona del ponte”. Le indagini avrebbero evidenziato la prosecuzione dell’attività illecita “anche in caso di arresto dei sodali che venivano immediatamente sostituiti nel ruolo rispettivamente ricoperto e ricevevano i soldi in caso di detenzione”. Il capo indiscusso della compagine avrebbe evidenziato ragguardevoli capacità organizzative nel “gestire una perfetta struttura criminale” in cui ciascun singolo componente avrebbe avuto un preciso ruolo. Lo stesso avrebbe ideato un’abile tecnica commerciale “per accaparrarsi la clientela, applicando una politica al ribasso dei prezzi ed offrendo sostanza di elevata qualità in modo da sbaragliare la concorrenza”. Nel Comune di Bitonto la DIA, il 3 giugno 2022, ha dato esecuzione a una confisca definitiva di beni, del valore di oltre 1 milione di euro, riconducibili a un soggetto del clan Parisi.

Lo storico clan di Japigia è andato anche oltre gestendo gli affari criminali ad Altamura, Gioia del Colle e Gravina in Puglia, in cui, secondo le recenti evidenze investigative, sarebbe operante il gruppo criminale MANGIONE-LOGLISCI che vanterebbe, nel settore degli stupefacenti un collegamento per il tramite di un pregiudicato di Cassano delle Murge con elementi del sodalizio FIORE-RISOLI di Bari, a sua volta, rientrante nell’orbita d’influenza del clan PARISI. Quest’ultimo gruppo tramite la frangia dei PALERMITI estenderebbe la propria influenza anche nei Comuni costieri di Mola di Bari, Polignano a Mare, Torre a Mare e Monopoli47. Ramificazioni del clan CAPRIATI sono presenti nei Comuni di Modugno, di Corato, di Ruvo di Puglia e Putignano e, a sud del capoluogo, nel territorio di Mola di Bari e Valenzano. Proprio nel Comune di Valenzano (BA) il 14 marzo 2022 i Carabinieri hanno proceduto all’arresto di 2 soggetti responsabili di tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco e favoreggiamento personale in ordine al ferimento, avvenuto il 26 ottobre 2021, di un pregiudicato “vicino” ad un gruppo criminale referente del clan PARISI. Nella misura custodiale è documentato il movente dell’agguato e la sua riconducibilità ai contrasti per la gestione del traffico di stupefacenti nel Comune alle porte del capoluogo.

Anche nella zona di Molfetta, così come nei Comuni del nord barese Giovinazzo, Terlizzi, e Ruvo di Puglia, emergerebbe l’operatività di gruppi, collegati tra loro con “cartello criminale”, riconducibili agli alleati clan CAPRIATI e DIOMEDE-EX MERCANTE. Tali presenze non escluderebbero tuttavia il radicamento, negli stessi territori, di altre strutture criminali. Relativamente al “clan della luna”, così denominato in riferimento allo storico boss degli  Strisciuglio da tempo detenuto, Domenico, esso estende la propria influenza, oltre che a Bitonto, anche nei Comuni di Modugno, Adelfia, Conversano53, Polignano a Mare e Palo del Colle. Nel controllo territoriale di quest’ultimo Comune si inseriscono anche referenti del clan CIPRIANO di Bitonto soprattutto nello spaccio di stupefacenti, come riscontrato nell’indagine del 10 gennaio 2022 che avrebbe evidenziato l’esistenza di “un’organizzazione non improvvisata bensì collaudata attraverso l’utilizzo di canali e luoghi di smercio inveterati che gode di una clientela stabile”.  Capace di gestire i traffici illeciti di droga non solo nel Comune di Palo del Colle, ma anche in “altri centri abitati dell’hinterland e finanche nella BAT”. Sebbene non siano stati contestati reati associativi, l’attività investigativa appare di particolare interesse dal punto di vista dell’analisi del fenomeno criminale, atteso che i soggetti di maggior rilievo risulterebbero collegati al clan CIPRIANO di Bitonto. In tutta la provincia la principale fonte di introiti per i clan continua a essere rappresentata dai traffici di sostanze stupefacenti, settore in cui sarebbe emersa la capacità di tutti i gruppi criminali di perseguire i rispettivi interessi, tramite proficue collaborazioni con le consorterie albanesi. Altrettanto remunerative per la criminalità locale, risultano le attività connesse con i reati di tipo predatorio e, in particolare, come le rapine ai danni di portavalori e autotrasportatori.

Significativa, al riguardo, è l’ordinanza di custodia cautelare eseguita dai Carabinieri l’8 febbraio 2022 a carico di 20 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione armata finalizzata alla commissione di un numero indeterminato di reati contro il patrimonio, quali rapine ai TIR, furti aggravati agli sportelli automatici di Istituti di Credito e di Uffici Postali, furti d’auto, furti in abitazione, ricettazione ed altro. Sebbene dalle indagini non siano emerse complicità con la criminalità organizzata barese, due degli indagati risulterebbero “vicini” al clan ex MERCANTE-DIOMEDE, federato ai più potenti clan CAPRIATI e PARISI. Da ultimo, si segnalano gli accertamenti eseguiti dalla Guardia di finanza il 21 aprile 2022 sulla gestione della macchina istituzionale e amministrativa del Comune di Polignano a Mare (BA), i cui esiti hanno documentato come alcuni funzionari pubblici avessero tessuto una fitta rete di accordi illeciti di matrice corruttiva volti a trarre plurime utilità dagli operatori economici ai quali garantivano, in cambio, l’aggiudicazione di gare d’appalto la ristrutturazione di aree comunali. Pur non emergendo diretti collegamenti con la locale criminalità organizzata nelle condotte illecite poste dagli amministratori locali, l’inchiesta conferma il quadro delle principali criticità nella gestione dei contratti della Pubblica Amministrazione.

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