Scrisse una lettera a sua moglie nel 1943, durante un campo di prigionia nei pressi di Berlino. Quella lettera, che non giunse mai a destinazione allora, è stata recapitata nei giorni scorsi a Mottola, dopo 80 anni. A raccontare la storia di Pasquale, soldato mottolese, è il sindaco di Mottola, Giampiero Barulli, che con un post di Facebook, ha voluto dedicare un momento a questo frammento di storia passata che si è legata, inevitabilmente, al presente, allegando anche una foto della lettera.
“È il 1943. – scrive il sindaco – c’è la guerra e tutti i ragazzi sono al fronte a combattere. Tra di loro c’è Pasquale, soldato mottolese. È in un campo di prigionia nei pressi di Berlino e scrive una lettera a sua moglie Maria, rassicurandola sulle sue condizioni di salute. La lettera, però, non arriva a destinazione. A differenza di Pasquale, che torna incolume dalla guerra e vive serenamente con la moglie crescendo tre figli. Passano 80 anni e incredibilmente qualche giorno fa quella lettera arriva in Comune. Spedita da un signore di Firenze e subito consegnata alla figlia di Pasquale, che legge con grande commozione le dolci parole del padre. Altri tempi, altre vite. Ma un filo, quello del destino, che lega e riannoda tutto, persone, storie e ricordi” – conclude.
Nella lettera, scritta in particolare a novembre, il soldato rassicurò la moglie scrivendo, così come si legge nella foto: “cara Maria, la mia salute è buona, perciò non devi essere in pensiero per me. Spero di poter avere presto tue notizie che spero siano buone. Con l’occasione ti invio gli auguri per il Natale. Baci affettuosi”.
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