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Bari, il Politecnico progetta un campus “stile americano”

Nell'area dell' ex caserma Magrone in via Amendola

Pubblicato da: redazione | Mar, 11 Aprile 2023 - 17:12

Una visione di futuro sul progetto del Campus diffuso: la caserma Magrone, in via Amendola, attraverso un progetto di riqualificazione e riconversione. E’ quanto è emerso nel corso dell’inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico di Bari. L’obiettivo è quello di costituire un ottimo campo di sperimentazione: un modello di dialogo per una reciproca interazione tra università, città e territorio. Trasformandola in un Parco dell’Innovazione, il Politecnico di Bari, attraverso la localizzazione di sedi e laboratori già finanziati in ambito PNRR, potrebbe innescare un processo di rigenerazione urbana di un’area significativa per la città, svolgendo un ruolo-chiave non solo dal punto di vista della riqualificazione del patrimonio architettonico esistente, innescando processi economici virtuosi. L’area potrebbe accogliere un Campus diffuso, moderno, attrezzato e all’avanguardia, in grado di attrarre un’ampia comunità di respiro internazionale. Giovani talenti, brillanti docenti, ricercatori d’eccellenza avrebbero l’opportunità di lavorare in nuovi spazi aperti alla città, in stretta sinergia con le esigenze d’innovazione del mondo produttivo, per promuovere nuove economie e uno sviluppo sostenibile del territorio. Ma c’è anche un Erasmus nazionale per facilitare la mobilità di studenti tra le regioni italiane nel futuro del Politecnico. Investimenti in residenze universitarie che non siano più semplici collegi, ma community hub per le città; un nuovo modello di campus diffuso aperto alle imprese e alle startup, per rendere attrattivo il territorio a livello internazionale. Il Politecnico di Bari traccia la strada per i prossini, decisivi anni, alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2022/2023, che si è svolta oggi nel teatro Piccinni di Bari.

«La nostra priorità è il diritto allo studio» ha dichiarato il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, intervenuta alla cerimonia in videocollegamento. «E per realizzare questo obiettivo – ha aggiunto – puntiamo soprattutto sulle nuove residenze e le borse di studio». In parallelo, il tema della valorizzazione della ricerca scientifica e del trasferimento dei risultati alle imprese, per favorire l’innovazione tecnologica e la competitività nei settori-chiave del momento. «Il Politecnico si sta aprendo a nuovi ambiti di studio e di ricerca – ha detto a questo proposito il rettore, Francesco Cupertino – in linea con una regione sempre più attrattiva verso le imprese che guardano ai settori dell’information technology, dell’aerospazio, dell’energia e del made in Italy come settori-chiave in cui investire, perché l’Italia possa costituire, attraverso la Puglia, un avamposto in Europa e nel bacino del Mediterraneo».

Progetti, com’è stato sottolineato dal rettore nel suo intervento, quanto mai urgenti, considerato il problema del calo demografico e delle conseguenze di questo fenomeno sulle università, nei prossimi anni. Nel Mezzogiorno, la fetta di popolazione compresa tra i 18 e i 21 anni potrebbe diminuire di 400mila unità entro il 2040. Soprattutto in Sardegna, Basilicata e Puglia, il calo demografico di questa parte di popolazione sarà forte, con una previsione rispettivamente del 34%, del 33% e del 32%. Di conseguenza, si prevede una diminuzione di studenti universitari tra il 15% e il 24% entro il 2030. (fonte dei dati osservatorio Talents Venture, 2023). «Dobbiamo ampliare l’orizzonte – ha detto il rettore – ai territori del Mediterraneo, del Nord Africa e del Medio Oriente, nei confronti dei quali possiamo diventare un punto di riferimento. Dobbiamo diventare più attrattivi. E per farlo, serve un progetto condiviso e un lavoro di squadra».

Fondamentale, per aumentare l’attrattiva, il ruolo delle residenze universitarie: ne servono di più, con standard di qualità elevati e a costi accessibili a tutti. Soprattutto, devono essere ben integrate con le città e la programmazione urbana. Il ministro Bernini ha promesso 52mila nuovi posti letto a livello nazionale, con un attenzione particolare ai progetti di riqualificazione degli edifici dismessi. «È necessario andare oltre la logica puramente assistenziale – ha spiegato Cupertino – e puntare su una logica di valorizzazione delle potenzialità strategiche dell’offerta di alloggi, non più semplici collegi/dormitori, ma vere e proprie “industrie urbane, che siano in grado di attrarre talenti e generare imprese; luoghi di aggregazione e incontro nei quali vivere un’esperienza di comunità e non solo accademica; dei Community Hub per la città, in grado di offrire nuovi spazi per il tessuto urbano».

In questo scenario di grande cambiamento, l’università per prima sta cambiando. Nella didattica, il Politecnico ha attivato il corso di laurea magistrale in Ingegneria energetica, un corso interateneo con l’Università del Salento, per seguire l’evoluzione del tema fondamentale della neutralità carbonica da raggiungere nel 2050. Il secondo corso di laurea avviato quest’anno è la magistrale in Gestione delle infrastrutture civili, un esempio di integrazione di competenze provenienti da ambiti diversi, finalizzato alla creazione di nuove figure professionali. Infine, il corso di laurea magistrale in Trasformazione digitale, per allargare la platea degli studenti del Politecnico, offrendo a persone che già hanno una formazione non tecnico –scientifica, la possibilità di diventare “digitalmente abili. L’anno prossimo, invece, partirà il corso di laurea triennale in Ingegneria industriale e dei sistemi navali, nella sede di Taranto del Politecnico e in collaborazione con la Marina Militare, «segno di attenzione al territorio ionico». Il corso sarà offerto agli allievi marescialli della Marina Militare, aperto anche ai civili, presso la Scuola Sottufficiali della Marina a Taranto.

 

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