Continua il trend negativo di iscrizioni nelle scuole pugliesi. “Forse sarebbe il caso di interrogarsi – dichiara Gianni Verga, segretario generale della UIL Scuola Puglia- sull’inefficacia delle misure per contenere l’abbandono scolastico dal momento che nella scuola superiore sono ben 4.364 in meno. Tuttavia, il trend negativo è anche dovuto alla costante diminuzione della popolazione residente, fenomeno figlio di una sempre maggiore emigrazione di famiglie alla ricerca di situazioni occupazionali stabili o meglio retribuite e di una condizione economica generale, comune al Mezzogiorno sempre più precaria, che non consente alle famiglie pugliesi di pianificare la propria vita con serenità. Temi che come UIL affrontiamo da tempo e che sono colonna portante della mobilitazione generale avviata dal sindacato negli ultimi mesi, purtroppo finora senza alcuna risposta concreta da parte del Governo e delle istituzioni regionali”.
L’amministrazione ha comunicato i dati di organico rappresentando l’invarianza di posti, rispetto allo scorso anno scolastico, nonostante sia stata registrata una diminuzione di alunni pari a 10.577 (4.809 Bari, 662 Brindisi, 2.379 Foggia, 1.886 Lecce e 1.936 Taranto) e 6.947 iscrizioni in meno (1.170 nella Primaria, 1.413 nella Secondaria di primo grado e 4.364 nella Secondo grado).
“Un dato importante – sottolinea Gianni Verga – è rappresentato dall’incremento di 562 posti di sostegno in base alla crescita della media di alunni con disabilità in rapporto all’ultimo triennio (19.482 nel 2020/21, 20.068 nel 2021/22 e 22.514 nel 2022/23). D’altro canto, rispetto allo scorso anno, evidenziamo un taglio di 266 posti da destinare alle classi in deroga al DPR 81/09 (l’anno in corso erano 680 mentre il prossimo saranno 414)”.
“Altro dato emerso riguarda la copertura dei posti di Educazione Motoria per la scuola primaria, che il prossimo anno scolastico riguarderanno anche le classi quinte, pari a 318 posti rispetto ai 158 dello scorso anno. La UIL Scuola ha chiesto il ripristino di tali posti. Che l’organico rimanga invariato non è una giustificazione: non c’è infatti solo un diverso utilizzo dei docenti, ma una vera riduzione di posti che non permetterà a numerose classi la deroga rispetto a quanto è avvenuto lo scorso anno scolastico”.