“Per il pranzo di Pasqua abbiamo speso in totale 500 euro per 13 persone, solo per il cibo. È aumentato tutto, diventa sempre più difficile”. È il racconto di Graziana, mamma Barese che, con il carrello della spesa pieno e sottolinea, il “portafoglio quasi vuoto”, si prepara ad affrontare il pranzo di Pasqua senza rinunciare ai momenti che, evidenzia “negli ultimi anni ci sono stati rubati”.
Da chi, nonostante le difficoltà e gli aumenti dettati dal caro prezzi, non ha badato a spese a chi invece, ha preferito rinunciare ai festeggiamenti in grande per riuscire ad arrivare a fine mese. Sono solo alcune delle modalità con cui, i cittadini baresi, affrontano questo periodo di festa e in particolare il tradizionale pranzo di Pasqua. I mercati, negli ultimi giorni, erano stracolmi, obiettivo: effettuare gli ultimi acquisti nella speranza di trovare prezzi migliori.
“Saremo in 13 e abbiamo diviso le spese – ha raccontato ancora la cittadina – è aumentato tutto, i prezzi sono inguardabili. Ma non ce la sentivamo di rinunciare a questo momento di convivialità. Al costo del cibo che gusteremo a tavola va aggiunto quello delle uova e delle bevande. Per assecondare i gusti e le scelte dei piccoli abbiamo speso anche fino a 14 euro per le uova. E’ davvero troppo, ormai. Fino a pochi anni fa si trovavano scelte di qualità a prezzi economici, oggi è difficile. Ma dopo due anni di solitudine, un sacrificio in più, per stare insieme, vale tutto” – ha concluso. Scelta diversa per un’altra mamma barese che ha invece deciso di rinunciare alle cose in grande.
“L’agnello – ha raccontato la donna – è aumentato del 5% rispetto all’anno scorso. Lo hanno scritto da tutte le parti, ma è l’unica cosa, assieme alle uova, a cui, per tradizione, non abbiamo voluto rinunciare. In totale, tra agnello, uova di Pasqua per le piccole e il resto, ho speso circa una cinquantina di euro, risparmiando il più possibile. Bisogna calcolare però che siamo in quattro, due adulti e due bambine e che il nostro pranzo di Pasqua sarà come una normale domenica, l’unica differenza è che le piccole scarteranno le uova e che al posto della solita carne, mangeremo l’agnello” – ha concluso. Concetto simile per Anna, nonna Barese che sarà a pranzo con i suoi nipoti per la quale, visto l’aumento dei prezzi e la spesa affrontata per la domenica delle Palme, non ha voluto esagerare.
“Ho comprato solo il necessario – ha spiegato – ho speso tanto alle Palme. I prezzi sono aumentati tantissimo, ma facendo attenzione si può ancora risparmiare qualcosina. In totale, per il pranzo di Pasqua ho speso circa 63 euro, ovviamente non rinunciamo alle uova di cioccolato, non potrei mai non farle trovare ai miei nipoti” – ha concluso. Nel suo carrello carne (non agnello), ma anche carciofi, formaggi, salumi e ingredienti per il dolce. Sorte diversa invece per Rosa che, per 4 persone, ha speso circa 140 euro.
“Ho comprato il minimo, ma non è bastato – ha spiegato – lavorando non ho avuto modo di andare in giro per negozi a caccia di risparmio. Per il pranzo saremo in quattro. Nulla di troppo elaborato, ma abbastanza per far sentire l’aria di festa e passare una giornata diversa dal solito. Il menù prevede sicuramente le lasagne, per le quali ho comprato carne trita, salumi, mozzarella, salsa, pasta, ma anche burro e formaggi per un totale di 35 euro. Poi prevede anche gli antipasti, ho preso capocollo, uova, tonno, maionese, altri formaggi e salumi vari spendendo altri 34 euro e infine il secondo e il dolce, che sarà di carne, per il quale ho comprato agnello per chi lo mangia, salsiccia, piselli, carciofi e insalata. Per il secondo e per il dolce ho speso in totale una 70ina di euro. Alla fine, in totale, ho pagato 139 euro. Mancano ancora le uova di cioccolato per i bimbi che però vedrò più in là, in quanto, proprio per evitare di spendere troppo, non torneranno in Puglia con le mie figlie. Questi giorni di festa sono diventati un vero e proprio salasso, alla fine ho scelto di non rinunciare, ma sono sicura che ne sentirò le conseguenze fino a fine mese” – ha concluso.