“I risparmiatori vittime delle azioni delle banche popolari divenute illiquide ottengono giustizia dall’arbitro Consob”. A dare notizia dell’ennesima decisione favorevole è l’Avv. Massimo Melpignano, responsabile nazionale Banca e finanza di Konsumer Italia. La decisione dell’arbitro Consob ha condannato la Banca popolare di Puglia e Basilicata, nonostante che dal questionario Mifid di riferimento emergesse un profilo del cliente “inopinatamente alto in esperienza finanziaria parimenti alta, della cui effettiva congruità e attendibilità tuttavia non vi è traccia nella documentazione versata nel corso del procedimento”
“Come al solito – sottolinea Melpignano – le profilature Mifid erano predisposte al solo fine di poter vendere azioni emesse dalle banche popolari. È lo stesso arbitro Consob a stigmatizzare la condotta della Banca”. Scrive e infatti in parte motiva l’Arbitro: “Censurabile, risulta, infatti, la condotta dell’intermediario per il fatto che – nello svolgere il servizio di consulenza contrattualmente previsto – non abbia ritenuto di proporre ai ricorrenti, in età avanzata già al momento della prima operazione, investimenti alternativi. Né si rintracciano in atti elementi giustificativi del fatto che quelli raccomandati, vale a dire strumenti di diretta emissione, rappresentassero la soluzione d’investimento preferibile nell’ottica di servire al meglio l’interesse del cliente, come sancito dall’art. 21 del TUF.”
Altro aspetto rilevato dall’Arbitro Consob è una concentrazione massima in strumenti finanziari emessi e collocati allo stesso intermediario. La condanna al risarcimento consegue dunque all’accertamento della responsabilità dell’intermediario. Plaude la decisione il Presidente di Konsumer Italia, Fabrizio Premuti. “Konsumer non smette di tenere i fari puntati su tutte le ipotesi di irregolarità nei rapporti tra professionisti e consumatori. Sul fronte banche, siamo attivi sotto molti aspetti e i nostri sportelli presenti in tutta Italia sono sempre pronti a dare voce e assistenza ai consumatori vittime delle banche. Il testo della sentenza è depositato integralmente sul sito dell’Associazione, affinché possa essere utilizzato come precedente”, conclude.