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A Bari marciapiedi impraticabili: “Per i disabili ostacoli ovunque”

L'intervista ad Antonio Giampietro, non vedente: "Ogni giorno una sfida per la sopravvivenza"

Pubblicato da: Samantha Dell'Edera | Ven, 31 Marzo 2023 - 10:56

Antonio Giampietro ha 42 anni, è non vedente dalla nascita ed è  docente a scuola oltre a collaborare con l’Università  con cattedre in Letteratura italiana e contemporanea. Da anni partecipa e organizza eventi per sensibilizzare i baresi ad un maggiore rispetto per i disabili per strada e nelle scuole. “Ogni giorno è una sfida per la sopravvivenza”, commenta. Giampietro si occupa anche di lezioni nel tirocinio formativo attivo per gli insegnanti di sostegno, per diffondere la cultura dell’inclusione e dell’accessibilità soprattutto in coloro che si prendono cura dei bimbi disabili nelle scuole.

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Cosa vuol dire camminare per Bari per un non vedente?

“Camminare per Bari, non solo per un non vedente come me ma per tutti i disabili, significa ogni giorno affrontare una sfida, la sfida per la sopravvivenza. Forse sto esagerando ma un po’ è così, perché quando devi attraversare e le auto sono sugli scivoli, ci troviamo in una grande difficoltà perché siamo costretti ad attraversare in mezzo agli incroci, esponendoci a pericoli”.

Quali sono i pericoli maggiori che incontra un disabile sui marciapiedi?

“La mia fortuna è il mio cane guida Gemma che mi aiuta ad evitare ad esempio  gli escrementi. Si tratta di un gesto di grande inciviltà nei confronti di tutti ma soprattutto di chi è disabile. Io per esempio, pur essendo non vedente, li raccolgo gli escrementi di Gemma. Lei li fa giù dal marciapiede, io capisco dove sono toccandole la schiena e li rimuovo, pur essendo esonerato vista la mia disabilità. Ma lo faccio perché capisco che può costituire un problema per gli altri. E se lo faccio io perché non devono farlo anche gli altri? E poi ci sono i monopattini abbandonati sui marciapiedi: sono un grande ostacolo per noi che camminiamo perché sono ostacoli imprevisti. L’auto uno se la aspetta, ma questi monopattini non riusciamo a capire quando camminiamo con il bastone. E poi ostacolano del tutto il passaggio sul marciapiede: una persona sulla sedia a rotelle che trova un monopattino per terra è  costretta a tornare indietro e a sperare che l’altro marciapiede sia libero”.

In questi anni ha notato a Bari dei cambiamenti dal punto di vista del rispetto nei vostri confronti?

“La città è cambiata tantissimo negli ultimi anni, la gente è più attenta. Soprattutto perché quando le persone vedono forme di inciviltà, intervengono. Quando per esempio per noi disabili è difficile camminare su un marciapiede occupato, ci aiutano a superare gli ostacoli. Ma c’è da fare ancora tanto e bisogna farlo tutti insieme. Non solo delegando alla polizia locale o alle istituzioni. E’ necessario l’impegno di ognuno di noi: solo così si va verso la civilizzazione totale”.

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