Tra 0 e due anni l’esposizione al fumo passivo è alta. È quanto emerso dai risultati di un’indagine presentati presso l’Istituto Superiore di Sanità (Iss), del Sistema di Sorveglianza 0-2 anni sui principali determinanti di salute del bambino, promosso dal ministero della Salute e coordinato dall’Iss, in collaborazione con le Regioni. Secondo i dati, nonostante oltre il 90% delle mamme intervistate abbia riferito di non aver fumato durante la gravidanza e oltre 8 su 10 abbiano confermato di non aver consumato bevande alcoliche, sono ancora troppi i bambini potenzialmente esposti al fumo passivo per via della presenza di almeno un genitore o di persone conviventi fumatrici. In particolare, a rischio, è il 38% dei bimbi.
Non solo allarme fumo passivo, secondo i dati, tra gli 11 e i 15 mesi, oltre la metà dei piccoli è stata già esposta a schermi, tra tv, computer, tablet o cellulari. Nel corso della rilevazione sono state intervistate oltre 35mila mamme di bimbi fino a 1000 giorni di vita tramite un questionario autocompilato all’interno dei centri vaccinali nei mesi tra giugno e ottobre 2022. L’obiettivo dell’indagine, è quello di produrre indicatori a livello regionale o aziendale per attuare un piano di prevenzione.
“Investire nelle prime epoche della vita – ha commentato Giovanni Capelli, Direttore del Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie dell’Iss – significa favorire ricadute positive lungo tutto l’arco dell’esistenza, non solo nel singolo ma nell’intera comunità I risultati dell’edizione 2022 della Sorveglianza mostrano che i comportamenti favorevoli al pieno sviluppo psico-fisico dei bambini non sono sempre garantiti ed evidenziano differenze territoriali e socio-economiche meritevoli di attenzione” – ha concluso.
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