Sono quasi mille i profumi riportanti note griffe internazionali contraffatte sequestrati dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Taranto, con la denuncia di un presunto responsabile. Questo è il bilancio di un’operazione di servizio condotta dalle Fiamme Gialle joniche a tutela della proprietà industriale, nei confronti di un incensurato tarantino che avrebbe allestito all’interno di un box, ubicato nel quartiere “Paolo VI”, una vera e propria profumeria clandestina.
L’intervento è scattato all’esito di riservati e ripetuti appostamenti effettuati dai finanzieri, insospettiti dall’insolito e sospetto afflusso di persone, nelle diverse ore della giornata, in prossimità di quella che sembrava una semplice autorimessa. Entrati nel locale, i finanzieri hanno invece accertato come all’interno fosse esercitata la vendita al pubblico di profumi di lusso. Sulle scaffalature erano difatti esposti per la vendita circa mille confezioni contenenti profumi di note griffe internazionali come Versace, Bulgari, Cristian Dior, Gucci, Dolce & Gabbana, Hermes Paris, Creed, Givenchy, Kenzo, Roma, Guerlain, Narciso Rodriguez e Chanel.
Dalle indagini svolte dai finanzieri è emerso che i profumi e il relativo packaging (scatole, involucri in carta e in plastica) sarebbero stati abilmente contraffatti e che l’attività di vendita al pubblico dei prodotti sarebbe stata svolta in assenza delle necessarie autorizzazioni amministrative e completamente “in nero”. Il presunto responsabile della profumeria, un incensurato di Taranto, che avrebbe ottenuto dalla cessione degli articoli circa 50 mila euro, è stato pertanto segnalato alla Procura della Repubblica jonica per le ipotesi di reato di commercio di prodotti industriali recanti segni falsi e di ricettazione.
Per il principio di “presunzione di innocenza” la responsabilità della persona sottoposta a indagini sarà definitivamente accertata solo ove intervenga una sentenza irrevocabile di condanna. Attraverso una specifica verifica fiscale i finanzieri procederanno inoltre a quantificare i redditi che il presunto imprenditore avrebbe occultato al Fisco, nonché le imposte da questi dovute.
Le indagini del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Taranto sono ora finalizzate all’individuazione e alla disarticolazione della filiera illecita, dei canali di finanziamento, di riciclaggio e di reinvestimento dei profitti, nonché al recupero a tassazione dei proventi dei reati accertati.