Maxi serra indoor di canapa indica. È quanto scoperto nelle score ore dai Carabinieri della Compagnia di Modugno che hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, un 62enne ed un 51enne, di origini cinesi, ritenuti, fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa, responsabili dei reati di coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti nonché furto aggravato di energia elettrica.
I militari dell’Arma, nel corso di un mirato e specifico servizio finalizzato alla prevenzione e repressione del traffico illecito di stupefacenti, hanno perquisito un complesso abitativo rurale, sito in particolare a Palo del Colle, contrada Favaro, a ridosso della S.S. 96. Già da qualche giorno era stato notato che in quell’area si era diffuso un forte odore acre e, insospettiti, i Carabinieri hanno effettuato dei servizi di osservazione accorgendosi che nel citato complesso rurale, apparentemente disabitato, di fatto poteva nascondersi ben altro. La svolta è avvenuta subito dopo essersi resi conto che all’interno vi erano due uomini nonostante i due cancelli fossero chiusi dall’esterno con dei grossi lucchetti.
Dopo aver circondato l’intera area i carabinieri hanno fatto irruzione sorprendendo e bloccando i due uomini che vivevano all’interno dell’area. Nella loro disponibilità sono stati rinvenuti 2.150 euro, un sacchetto contenente 100 grammi di marijuana, diversi taccuini riportanti nomi e cifre, prevalentemente in idioma cinese, numerose buste di grosse dimensioni per il sottovuoto ed infine una bilancia elettronica digitale e diverse fatture di materiale elettrico ed idraulico per una spesa superiore a 10.000 euro.
Il successivo controllo, esteso anche ad una seconda unità abitativa, ha fatto poi scoprire la presenza di una vera e propria serra indoor contenente ben oltre 1200 piante, suddivise in 6 stanze adibite alla coltivazione di canapa indica. L’immobile era stato allestito di tutto punto per la coltivazione ad alta intensità con 32 ventilatori, oltre 140 lampade riscaldanti e grossi aeratori industriali. Erano state create altresì tre vasche contenenti acqua mista a fertilizzante, utilizzata per l’irrigazione della piantagione. Il tutto era poi completato da termometri distribuiti in ogni locale per verificare il tasso di umidità e la temperatura delle singole stanze.
I carabinieri, oltre a sequestrare l’intera area rurale, hanno raccolto tutte le piante di canapa indica presenti, per un peso complessivo di 29 kg. Si stima che questi si sarebbero potuti ricavare circa 400 kg di marijuana, per un valore complessivo, una volta immessa sul mercato al dettaglio, di 1.800.000 euro circa. Il rinvenimento di un impianto così corposo ha fatto intuire ai carabinieri che i costi relativi all’energia elettrica consumata potessero essere decisamente superiori a quelli di una normale unità abitativa quindi, dopo aver fatto intervenire i tecnici dell’Enel, è stata accertata inoltre l’illecita predisposizione di un by-pass al contattore dell’energia elettrica posto ad oltre un metro sotto terra. Di fatto è stato accertato il prelievo fraudolento di energia dalla linea c.d. “montante” per un valore poi stimato di oltre 44.000 euro.
Per i due soggetti, che saranno chiamati a rispondere di coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti nonché furto aggravato di energia elettrica e le cui responsabilità dovranno essere accertate nel corso del successivo giudizio, si sono aperte le porte delle carceri di Bari e di Trani, ove permarranno a disposizione della Procura della Repubblica di Bari che ha chiesto la convalida dell’arresto. Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari e l’arresto attende l’eventuale convalida del GIP presso il Tribunale di Bari, dopo l’interrogatorio ed il confronto con la difesa.
Foto screen video