Su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Galasso, la giunta ha approvato oggi il progetto definitivo relativo alla realizzazione di un polo innovativo per l’infanzia (asilo nido, scuola materna e centro servizi) tra i quartieri Carbonara e Santa Rita, nell’area compresa tra via Trisorio Liuzzi, via Damascelli e via Vaccarella, per un importo complessivo di 7 milioni di euro. Il progetto redatto dallo studio Gandolfi e Mura Architetti associati, vincitore del concorso e incaricato della redazione dei successivi livelli di progettazione, compreso l’ultimo, quello esecutivo, prevede la realizzazione di un edificio che ospiti una scuola materna, una sezione primavera e un asilo nido in ambienti complementari all’attività didattica ma utilizzabili anche dalla comunità, come l’auditorium, la palestra e una biblioteca/ludoteca.
Il polo per l’infanzia sarà caratterizzato da spazi delineati e funzionali, capaci di essere versatili e di seguire i bambini e le loro attività lungo il percorso di crescita. Grande importanza è stata affidata all’immagine architettonica complessiva che riesce a dialogare con l’esterno: le forme scelte e l’impostazione distributiva hanno dunque un rapporto diretto con il contesto, attualmente privo di centri di aggregazione sociale e culturale. Con la chiesa attigua, infatti, il nuovo Polo per l’Infanzia sarà in grado di rappresentare un centro catalizzatore di attività per la comunità.
“Con l’approvazione del progetto definitivo – commenta Giuseppe Galasso – si apre l’ultima fase di progettazione, a cura dello stesso studio professionale, cioè quella esecutiva da consegnare entro 30 giorni. Un lasso di tempo che potrebbe dilatarsi in attesa dell’imminente pubblicazione del nuovo prezzario regionale, al quale il progetto esecutivo di questa struttura dovrà essere necessariamente adeguato. Dopodiché il Comune consegnerà il progetto a INAIL, incaricata di realizzare l’opera in base all’accordo nazionale sui Poli innovativi per l’infanzia. Una volta completato l’edificio, il canone di locazione da corrispondere a inail sarà a carico del MIUR”.
“Il Polo innovativo di Santa Rita si inserisce nella più ampia strategia del Piano per l’infanzia del Comune di Bari – spiega l’assessora alle Politiche educative e giovanili Paola Romano -, che prevede la realizzazione di 11 nuovi asili per far fronte alla grande richiesta di cittadini in lista d’attesa e raggiungere l’obiettivo europeo che prevede ameno 1 posto nelle strutture pubbliche ogni 3 bambini. Questi nuovi asili andranno in primo luogo a colmare l’assenza di strutture pubbliche e private per la prima infanzia in diversi quartieri della città. Prima del 2014 nel Municipio IV, ad esempio, non esistevano asili: ne abbiamo realizzato un primo nel 2015, che tuttavia è completamente insufficiente a rispondere ai bisogni di un territorio in cui vivono oltre 38mila abitanti. Oltre al nido, il Polo ospiterà anche la scuola dell’infanzia attualmente in funzione in un immobile di proprietà privata in via Ospedale di Venere, a Carbonara. L’impegno di questa amministrazione sul fronte della prima infanzia mira a combattere la povertà educativa e al contempo a sostenere la conciliazione dei tempi di vita e lavoro dei genitori”.
IL PROGETTO – Il Polo per l’infanzia si pone come filtro tra due zone: una di media densità abitativa a nord e una di maggiore densità a sud per creare nuovi legami e connessioni tra quartieri diversi. L’edificio sarà arretrato rispetto alla strada e ai confini, definendo una nuova ampia zona pedonale pavimentata, con l’intenzione di restituire alla sfera pubblica una piazza. La fascia delimitata dalla strada e dal fronte principale dell’edificio è caratterizzata da un filare alberato e la sua larghezza è tale da poter ospitare un grande flusso di persone. Nella parte est è prevista l’area dei posteggi. Si è scelto di porre tale area lungo via Petroni: un asse a senso unico poco trafficato che permette agli utenti di accedervi con maggiore sicurezza e aiuta a regolamentare gli ingressi.
La nuova piazza pavimentata lungo via Damascelli assumerà una maggiore ampiezza ai suoi estremi, proponendo due aree di aggregazione e di legame con il contesto e con la comunità. Anche l’arredo urbano e l’inserimento di essenze arboree locali concorrono alla costruzione di due luoghi significativi. Il giardino si estenderà da est a ovest assicurando affacci luminosi e ben orientati alle aule scolastiche. Il nuovo Polo sarà contraddistinto da una forte geometria regolare e da un’area esterna dinamica e articolata. La composizione architettonica dell’edificio prevede due volumi principali ben identificabili per le loro caratteristiche specifiche, posti uno sopra l’altro: il primo è uno zoccolo in muratura, monolitico e di forte presenza, che ospita i locali per le diverse destinazioni d’uso richieste; l’altro è la copertura caratterizzata dall’alternarsi di volumi a falde con geometria variabile e da un tetto piano centrale. I volumi che caratterizzano la copertura plasmano gli ambienti sottostanti. Inoltre ospitano lucernari per l’illuminazione naturale interna.
L’ingresso al polo è previsto sul lato nord del lotto, protetto da un portico esterno antistante le vetrate di accesso.
L’area di accoglienza principale sarà caratterizzata da un doppio affaccio: il primo verso l’esterno e il secondo che invece proietta il visitatore verso il patio centrale.
Da un punto di vista funzionale e distributivo, l’edificio è organizzato in due parti principali:
- una prima parte, rivolta a nord, conterrà i servizi collettivi e i locali di supporto (auditorium, ludoteca e palestra che affacciano sulla piazza pubblica), oltre ai locali di servizio e di percorrenza e all’amministrazione che fungono da filtro tra questi ambienti e il percorso interno; anche la mensa sarà collocata in questa fascia di servizi con la cucina, la dispensa, gli spogliatoi per il personale e un accesso indipendente per la consegna delle vivande;
- la seconda parte del complesso ospiterà tutte le attività di apprendimento, organizzate attraverso un rapporto di interscambio tra le singole sezioni, le aree comuni e il giardino didattico.
L’area di presa in carico dei bambini sarà articolata in zone distinte: un piccolo spazio aggregativo per le sezioni dell’asilo nido e primavera e un secondo ambiente che distribuisce le quattro sezioni della scuola materna. Tali aree aggregative saranno separate dai due laboratori e dal patio, posti al centro dell’edificio, attorno a cui si svolgono tutte le attività quotidiane.
I due laboratori saranno ambienti estremamente flessibili, entrambi impostati a una quota leggermente più bassa rispetto al resto dell’edificio e racchiusi da pareti vetrate in relazione visiva con il patio verde o con gli spazi aggregativi adiacenti.
Le aule per l’apprendimento manterranno una matrice comune, declinata in modo diverso per rispecchiare le necessità delle differenti fasce di età dei bambini. Elemento costante la fascia di servizi e filtro che separa le aree di aggregazione dalle aule per le singole sezioni: una nicchia di ingresso all’aula ospiterà gli armadietti e, accanto, sono previsti i locali di servizio (un bagno con lavabi, fasciatoio, vasi e un deposito).
Tutte le sezioni di nido, primavera e materna, saranno costituite da un’aula-tipo caratterizzata dalla copertura protesa verso l’alto, da una sorgente di luce zenitale e da una vetrata affacciata sul giardino.
I sensi dei bambini saranno stimolati dalle ampie vetrate delle aule e dalla geometria dei volumi. Lo spazio verde è stato progettato come luogo di grande utilizzo all’interno del polo; una delle modalità di apprendimento dei bambini è la scoperta e, per questo, la relazione con il giardino gioca un ruolo fondamentale. La progettazione delle aree del giardino didattico, quindi, segue uno studio di disegno ben delineato, creando diversi settori in grado di rispondere alle differenti esigenze dei piccoli.
La presenza di “isole verdi”, come il giardino dell’olfatto, l’orto urbano o il bosco delle essenze, diversificherà gli spazi esterni con restringimenti e dilatazioni.
Le aule del nido e della sezione primavera saranno rivolte verso la porzione di verde più contenuta e governabile. La scuola materna si rivolgerà invece verso lo spazio verde di maggiore estensione e articolazione, consentendo ai bambini più grandi di vivere all’aria aperta esperienze adatte alla loro fascia di età.