Questa mattina il sindaco di Bari Antonio Decaro e il sindaco di Modugno Nicola Bonasia hanno depositato personalmente, presso il dipartimento Mobilità e Qualità urbana, Opere pubbliche, Ecologia e Paesaggio della Regione Puglia, i pareri tecnici dei rispettivi Comuni rappresentati nella conferenza di servizi convocata per il rilascio della Autorizzazione Ambientale Integrata relativa alla realizzazione dell’impianto di ossicombustione dei rifiuti proposto da NewO spa e previsto nella zona industriale di Bari. Inoltre i Comuni interessati hanno richiesto il rinvio della conferenza alla luce della nuova documentazione trasmessa da NewO soltanto nella giornata di ieri e non ancora pubblicata sul portale regionale.
I pareri resi confermano il responso assolutamente negativo dei due enti relativamente alla procedura all’esame della conferenza. Oltre a ribadire le motivazioni contrarie già più volte espresse in altre sedi, il Comune di Bari ha segnalato che solo pochi giorni fa gli uffici regionali hanno inaspettatamente prorogato la VIA del 2018 senza effettuare il minimo approfondimento sulle circostanze nuove, verificatesi tra il primo provvedimento del 2018 e quello recentissimo del 2023. Infatti sia AMIU che specialmente AGER (Autorità d’ambito che gestisce i rifiuti urbani) hanno formalmente evidenziato che l’impianto NewO non potrà trattare i rifiuti urbani. Nonostante ciò, in tutti i documenti presentati in sede di proroga della VIA, la NewO continua invece a dare per scontato l’utilizzo di rifiuti provenienti dall’AMIU e comunque dal ciclo urbano. Purtroppo, a tal riguardo gli uffici regionali non hanno svolto alcuna osservazione.
“Quello che sta accadendo su questa vicenda desta enormi preoccupazioni anche perché, come abbiamo più volte ribadito, la tecnologia usata dall’impianto non è mai stata utilizzata a regime in nessuna parte del mondo – ha dichiarato il sindaco Decaro -, e non si comprendono i motivi per cui nonostante il quadro carico di criticità evidenziato in tutte le sedi dai Comuni dell’ARO2, gli uffici dell’assessorato regionale all’Ambiente non abbiano disposto un accurato controllo sulle procedure e sugli aspetti contraddittori di questa storia, tutti ampiamente segnalati dai contributi degli enti locali e dei Comitati dei cittadini. A questo quadro si aggiunge la questione del finanziamento regionale di oltre 10 milioni di euro di cui la NEWO potrebbe essere destinataria proprio sulla base della documentazione presentata e che noi contestiamo”.