L’inceneritore della società Newo presto sorgerà a Bari, in particolare nelle vicinanze dell’ospedale San Paolo, nella zona industriale, ma restano i dubbi sull’iter autorizzativo che riguarda la sua realizzazione. Per questa ragione, le associazioni e i Comitati Ambientalisti dei Comuni dell’hinterland Barese, per il prossimo 24 marzo, alle ore 19, hanno organizzato un’assemblea pubblica presso la Sala “Beatrice Romita”, sita all’interno del Palazzo della Polizia Locale di Modugno.
Obiettivo, “definire e chiarire gli aspetti rilevanti finalizzati al contrasto dell’insediamento dell’impianto incenerimento di rifiuti pericolosi e non della società NEWO”, scrivono evidenziando le “nubi sempre più scure” che avvolgono l’iter autorizzativo. All’assemblea parteciperanno i Sindaci della città metropolitana di Bari che si oppongono alla realizzazione dell’impianto. “La Puglia – scrivono i comitati – non sarà la pattumiera d’Italia per rifiuti pericolosi dopo la smentita categorica dei Comuni limitrofi di conferire qualsiasi tipologia di rifiuto. Infatti, l’inceneritore della Newo non è contemplato nel Piano Regionale dei Rifiuti che lo ha escluso categoricamente come dicasi per la possibilità dei Territori vicini di conferire alcuna tipologia di rifiuto” – sottolineano.
I Comitati e Associazioni promotori, oltre a ribadire la netta contrarietà a qualunque tipo di impianto che possa compromettere la Salute dei Cittadini e alterare la Qualità dell’Aria, non escludono inoltre il ricorso ad una Manifestazione congiunta con gli stessi sindaci presentando contestualmente un esposto/denuncia presso la Procura della Repubblica di Bari, affinché i Magistrati verifichino la regolarità degli iter procedurali. “Tanto in considerazione delle nubi che oscurano detto iter – precisano – derivanti soprattutto dalla sperimentazione mai certificata da alcun organo preposto, nonché dalla produzione di perle vetrose di cui non è dato conoscere alcun dato su smaltimento ed utilizzo” – hanno specificato ancora.
“L’impianto della NEWO- sottolineano infine – alla luce dei tanti dubbi e perplessità, non risponderebbe all’osservanza dei dettami costituzionali sanciti nell’art. 41 della Costituzione. Infine, preme precisare che nonostante prevista, alcuna valutazione di incidenza sanitaria è stata presa in debita considerazione, in sede di Conferenza dei Servizi” – concludono.
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