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Bagnini introvabili anche nel Barese: “I ragazzi non vogliono lavorare nel weekend”

Pubblicato da: Adalisa Mei | Ven, 24 Marzo 2023 - 19:21

Le strutture ricettive anche quest’anno stanno faticando a trovare personale in vista della stagione turistica. Lidi, ristoranti e locali notturni si trovano quindi a dover far fronte alle difficoltà nel trovare lavoratori per l’estate. A confermarlo anche Assoturismo Confesercenti, che solo qualche giorno fa ha precisato che complessivamente, in media le imprese segnalano difficoltà di reperimento delle figure professionali nel 34% dei casi, non solo per preparazione inadeguata ma, sempre più spesso, per mancanza di candidati. Una percentuale che sale addirittura al 52% nella ristorazione, mentre scende al 26,7% nelle altre imprese del turismo.

A convalidare questa tesi anche il titolare di un noto stabilimento balneare di Monopoli. Le figure professionali mancanti sono le più svariate, dai camerieri ai bagnini. “La storia anche quest’anno si ripete. Il dialogo tra noi e i lavoratori è lo stesso della scorsa estate. E’ avvilente fare i colloqui – ci spiega – Non c’è più senso di responsabilità. Riscontro una mancanza di voglia di lavorare e le figure professionali sono sempre di meno. L’anno scorso – precisa –  abbiamo cambiato tantissimi dipendenti nel corso della stagione. Se ne vanno da un momento all’altro. Senza preavviso. Semplicemente non si presentano più a lavoro”.

Il gestore del lido offre una busta paga regolare di 1200 euro mensili (si arriva anche a 1600 per i bagnini), per otto ore di lavoro e un giorno di riposo: “Per il lavoro stagionale di quattro mesi  – spiega ancora – si trovano figure professionali tendenzialmente giovani e senza esperienza. I professionisti hanno già un lavoro a tempo indeterminato. E i ragazzi o non si presentano o se si presentano alle selezioni non accettano le nostre condizioni. O meglio non hanno voglia di lavorare tutti i giorni, soprattutto vogliono liberi i weekend”.

Per il trimestre febbraio-aprile, vale a dire il periodo di riapertura delle imprese stagionali e della ripresa dei flussi turistici in Italia, si prevede un fabbisogno di circa 210mila addetti nelle imprese turistiche. I profili necessari sono per il 2,6% di professioni con elevata specializzazione, l’81,5% professioni qualificate, l’1,3% di addetti specializzati e il 14,6% di professioni non qualificate. Ma sono proprio queste ultime figure quelle di più difficile reperimento, in particolare facchini, camerieri semplici, lavapiatti e addetti alle pulizie. Per un cameriere semplice si parte da 1560 euro lordi al mese, per capo cuoco o capo barista si parte sopra i 1.740 euro mensili, lo stesso per un primo portiere.

Il Ministro del turismo, Daniela Santanchè, ha convocato quindi le associazioni di categoria maggiormente rappresentative per avviare un tavolo di lavoro sulla questione della mancanza di personale nel settore del turismo, in seguito all’allarme lanciato da Assoturismo sulla carenza di lavoratori per il periodo di Pasqua e dei Ponti di Primavera.

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