La porta biancorossa è attualmente difesa dal talentuoso e promettente Elia Caprile. Ma nella sua ultracentenaria storia, il Bari ha potuto contare su tanti portieri di valore: da Mannini a Fontana, passando per Gillet e l’indimenticato Franco Mancini.
Ma, dalle parti di Strada Torrebella, è anche transitato un estremo difensore dalle grandi qualità che ha avuto una carriera di tutto rispetto. Parliamo di Giuseppe “Pino” Taglialatela, noto para rigori del massimo campionato con un passato a Bari e Terni. Ternana e Bari che si affronteranno nel prossimo turno del campionato cadetto.
Taglialatela si è concesso a un’intervista in esclusiva ai microfoni di Borderline24.com per raccontare la sua carriera e il suo passato in Puglia e in Umbria.
Pino Taglialatela, tra i migliori para rigori del calcio italiano. In Serie A ha neutralizzato 13 rigori su 27. Qual era il suo segreto?
“Nessun segreto, ma semplice applicazione. Mi studiavo i rigoristi: avevo un quaderno sul quale mi segnavo tutti i dati dei rigoristi avversari. A questo andavano aggiunte le mie qualità di portiere, come la reattività. Ai miei tempi, gli estremi difensori non erano altissimi, ma erano più ‘esplosivi’.”
Lei è nativo di Ischia, quindi napoletano doc e tifoso degli azzurri. Manca poco al terzo scudetto dei partenopei. Perchè il Napoli si è dimostrata la squadra più forte?
“Tutto parte da molto lontano. Negli ultimi dieci anni c’è stato solo il Napoli che ha tentato di contrastare il dominio della Juventus. A livello societario è stata adottata una politica ben definita che rende attualmente il Napoli una delle società più forti a livello economico. A questo aggiungiamoci la bravura di Giuntoli e l’oculatezza dei De Laurentiis a livello finanziario.”
Caso strano, quello napoletano: De Laurentiis prima contestato, poi acclamato.
“Fa parte del mondo del calcio. Anche Ferlaino ha vissuto momenti simili. Nel calcio contano i risultati. A Napoli i De Laurentiis hanno fatto un lavoro enorme contro tutto e tutti. Nessuno poteva immaginare un squadra così forte e competitiva in Italia ed Europa.”
I De Laurentiis sono proprietari, tramite la Filmauro, anche del Bari. Ottimo lavoro svolto anche in Puglia…
“Aurelio De Laurentiis è una persona molto scaltra. Nel caso del Bari, il figlio Luigi, ha attuato le tecniche e le direttive del padre per gestire al meglio la società. Una piazza come quella barese non poteva restare nelle categorie minori. Spero che questa stagione possa rivelarsi “importante” per i De Laurentiis sia in A che in B. Mi fermo qui, per motivi scaramantici.”
Se il Bari dovesse salire in serie A, Aurelio De Laurentiis ha dichiarato che venderà la società biancorossa e, in quel caso, i tempi sarebbero ristretti. I tifosi baresi sperano di non vivere le stesse tribolazioni dei salernitani…
“Per quello che ho visto in questi anni, i De Laurentiis non vengono mai presi alla sprovvista. Credo che abbiano giò pianificato tutto. Sono dei vincenti e sapranno benissimo cosa fare sia in caso di promozione in A che di permanenza in B. Vi dirò di più: quando le società sono pulite e sane, come nel caso del Bari, è più facile vendere a persone per bene.”
Venendo alla sua carriera: prima la trafila nelle giovanili del Napoli, sino al ruolo di terzo portiere dietro Claudio Garella e Raffaele Di Fusco. Dopo la parentesi a Palermo il ritorno a Napoli, come vice di Giovanni Galli. Poi, nel 1993, finalmente la maglia da titolare. Cinque campionati a difesa della porta della propria squadra del cuore…
“Ho fatto la trafila nelle giovanili e ho avuto la fortuna di potermi allenare con grandissimi campioni come Maradona, Careca o Giordano. Sono cresciuto con l’amore per quella maglia. La società decise di mandarmi in giro per fare esperienza e questo fu molto utile.”
A Napoli venne soprannominato ‘Batman’. Ricordiamo il motivo…
“Giocammo una partita a San Siro contro il Milan di Savicevic, Weah, Maldini, Baresi, Donadoni ecc. Il nostro era un Napoli modesto che faceva fatica ad iscriversi al campionato e che lottava per la salvezza. Riuscimmo a pareggiare e io fui decisivo, parando anche un rigore a Roberto Baggio. La mia prestazione venne esaltata dal giornalista napoletano, Raffaele Auriemma, che mi definì Batman.”
Tuttavia, la DC Comics, che edita i fumetti di Batman, non la prese molto bene…
“La DC pensava che volessi commercializzare il logo per lucrare, mettendo in vendita le maglie con il logo, da me creato, che somigliava a quello dei film e dei fumetti dell’uomo pipistrello. Ma non ho mai avuto quest’intenzione, infatti non ho mai registrato quel logo. Per fortuna, grazie ai miei legali, riuscimmo a chiarire il tutto.”
Si consacrò tra i migliori portieri italiani, ma la chiamata in nazionale non arrivò. La mancata convocazione in azzurro, è il cruccio più grande della sua carriera?
“Ho fatto tutta la trafila nelle varie nazionali giovanili, poi una volta giunto in serie A, ho sfiorato più volte la convocazione nella nazionale maggiore. Nel 1996 mi chiamò Sacchi per disputare gli europei, ma alla fine preferirono convocare Luca Bucci del Parma, perchè più abituato ai palcoscenici internazionali. Ci rimasi malissimo, perchè come terzo portiere, potevo starci in quella nazionale. Successivamente, Giovanni Trapattoni, divenne il nuovo ct azzurro. Lui mi aveva allenato a Firenze. Ma non solo: Toldo e Buffon chiesero espressamente al neo ct di convocarmi come terzo portiere per i mondiali in Corea e Giappone. Purtroppo però, in una partita di campionato a Lecce, mi ruppi il ginocchio e dovetti rinunciare al sogno mondiale.”
Ha militato in diverse squadre. Tra queste anche la Ternana, prossimo avversario del Bari in campionato. Ma l’avventura in Umbria durò poco…
“Andai in ritiro con la Ternana. Era una squadra ambiziosa: c’erano Tovalieri, Negri e Maiellaro. Dopo un mese andammo tutti via perchè la società umbra ebbe dei problemi con la Lega e non poteva avere calciatori in prestito da altri club. Poi arrivò la chiamata di Matarrese…”
Tra le parentesi più significative della sua carriera, sicuramente quella di Bari nella stagione 1992 93. Probabilmente il suo vero trampolino di lancio…
“Disputammo un ottimo campionato anche se non riuscimmo a raggiungere la serie A. La società allestì una squadra importante. Il nostro problema fu l’infortunio di Progna, la sua assenza pesò tanto. Ricordi stupendi, ho avuto la fortuna di giocare nella famosa “astronave” di Renzo Piano. Poi ho conosciuto tante belle persone che sento ancora. Il mio esordio fu proprio contro la Ternana: Tovalieri segnò due reti e io feci una prestazione importante. Vincemmo 3-1. A proposito di Tovalieri, molti non sanno che il soprannome “Cobra” venne coniato da me, Rizzardi e Montanari. Portavo sempre con me la cassetta con la canzone di Donatella Rettore (Kobra ndr). Lo saluto con affetto. Poi l’ho incrociato altre volte in carriera quando giocavo nel Napoli. Io e Fabio Cannavaro soffrivamo due calciatori in particolare: uno era Gabriel Batistuta, l’altro era proprio il “cobra” Tovalieri.”
Attualmente di cosa si occupa? E’ ancora nel mondo del calcio?
“Si, sono il presidente dell’Ischia, società che milita nel campionato d’Eccelenza. Siamo primi in classifica a cinque giornate dal termine del torneo. Sapete chi c’è con me? Ciccio Brienza che, da quelle parti, conoscete bene. Ci sta dando una grossa mano. Ogni tanto gioca qualche partita e quando lo fa si accende la luce. Tremila persone vengono allo stadio solo per vederlo giocare. Anche lui, come me, tifa per il Bari promosso in serie A.”
E veniamo al Bari di Mignani. Ha visto qualche gara dei biancorossi? Che idea si è fatto?
“Mignani lo conosco bene. Abbiamo vinto un campionato a Siena, era il mio capitano. Era già un allenatore in campo. Una bella persona a cui voglio un mondo di bene. Sta facendo cose importanti. Credo possa fare una carriera importante.”
Come vede questo testa a testa col Genoa?
“Parliamo di due club importanti. Le squadre si equivalgono, ma io tifo per il Bari.”
Da portiere a portiere: crede anche lei che Elia Caprile sia un predestinato?
“E’ stato elogiato da Zenga e Buffon e questa è la cosa più bella e gratificante che possa accadere ad un giovane portiere. Ha qualità importanti e credo possa fare una grande carriera, ma ora deve solo pensare a portare il Bari in serie A.”
Ternana – Bari: partita insidiosa in un ambiente che si preannuncia particolarmente caldo. Che partita si aspetta?
“Giocare a Terni non è mai facile. Pubblico molto caldo e ambiente particolare. Hanno avuto dei problemi societari e il tecnico Lucarelli sta cercando di ricompattare tutto l’ambiente. Se il Bari giocherà senza farsi condizionare dai fattori esterni, non avrà grossi problemi.”