“Esprimo la mia solidarietà ai colleghi, vittime di questo ennesimo episodio di violenza. E parlo al plurale perché le aggressioni nei presidi sanitari lasciano conseguenze non solo su chi le subisce direttamente, ma anche su coloro che assistono e che da quel momento andranno al lavoro con la paura”. Commenta così Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine dei medici di Bari l’ennesima aggressione ai danni di un medico, verificatasi ieri presso l’Ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari.
Secondo i dati di un sondaggio lanciato online da Agapanto, il Gruppo Donne medico dell’Ordine di Bari, il 35,5% degli operatori aggrediti cerca di svolgere il proprio lavoro con un approccio più “distaccato”. La maggioranza dei medici (52%) non si sente sicuro sul luogo di lavoro.
“Non possiamo che condannare fermamente l’aggressione. Dobbiamo però anche operare affinché il sistema diventi più efficiente. – continua Anelli – La carenza drammatica di personale non fa che aumentare il rischio di conflittualità. Inoltre, oltre alla presenza delle forze dell’ordine, all’interno dei pronto soccorso serve un modello di accoglienza del cittadino, con personale dedicato che dialoghi e informi i familiari. La sofferenza, l’ansia e la preoccupazione sono una miscela esplosiva che, se non ben gestita, può portare alla violenza. Anche questo, il tempo del dialogo dedicato ai cittadini, è tempo di cura”.