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Puglia, continua a crescere l’export di vini. Il Primitivo è il più venduto in Italia

Pubblicato da: redazione | Dom, 12 Marzo 2023 - 15:00

Si conferma la crescita dell’export del vino pugliese con un aumento del 9%, nonostante il difficile scenario globale, l’inflazione che pesa sui consumi anche a livello internazionale e l’aumento dei costi per la produzione ed il trasporto del vino con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia sulla base dei dati Istat Coeweb, diffusa in occasione del confronto alla Fiera Pessima di Manduria, con la mostra per scoprire la biodiversità vitivinicola nell’enoteca allestita da Coldiretti.

La produzione di vino annuale si aggira intorno ai 9,5 milioni di ettolitri, la seconda regione d’Italia in termini di quantità. Con un totale di 38 vini Dop e Igp la Puglia si posiziona al quinto posto della classifica nazionale dei prodotti certificati – aggiunge Coldiretti Puglia su Dati Ismea-Qualivita – con il settore vitivinicolo che vale 407 milioni di euro, con il comparto dei prodotti agroalimentari che pesa per il 7,3% e quello vitivinicolo per il 92,7%.

“La spinta all’autosufficienza alimentare si allarga anche alle vigne e gli italiani si appassionano ai vini autoctoni con il Primitivo che segna un incremento dei consumi, risultando uno dei vini più venduti in Italia con più di 4 milioni e mezzo di litri. Si tratta della conferma della alta qualità offerta dalla Puglia grazie alla biodiversità e alla tradizione millenaria della viticoltura tricolore”, dice Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Taranto.

Il vino testimonia un processo di rigenerazione realizzato da un sistema di imprese che si è posto l’obiettivo – insiste Coldiretti Puglia – di offrire nel bicchiere un intero territorio fatto del patrimonio genetico dei suoi vitigni, delle sue ricchezze endogene, del clima, di paesaggio, di testimonianze artistiche e naturali.

“Il successo dei vini di Puglia è il risultato di un mix vincente di fattori che partono dalle potenzialità del territorio e delle varietà autoctone, passando per le capacità imprenditoriali dei vitivinicoltori pugliesi che hanno portato al boom dei vini pugliesi. La Puglia può ripartire dai punti di forza con il segmento del vino che ha dimostrato resilienza di fronte la crisi e può svolgere un ruolo di traino per l’intera economia agroalimentare”, spiega Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.

Grande exploit, dunque, della Puglia dei rossi e dei vini rosati che rappresentano il 40% della produzione nazionale totale dei rosati – insiste Coldiretti Puglia – con oltre 1 milione di bottiglie l’anno, quando quasi 2 bottiglie su 4 di rosé ‘Made in Italy’ è pugliese. La Puglia si sta imponendo anche con gli spumanti, dove grande è la capacità di innovazione dei produttori pugliesi che hanno puntato, soprattutto, sulla distintività e sul legame con il territorio e la cultura locale per vincere la competizione sul mercato globale, facendo concorrenza a territori storicamente imbattibili. La popolarità a internazionale di eccellenze varietali uniche, con il successo di vini DOP quali il Primitivo di Manduria, il Salice Salentino e il Castel del Monte, per citarne solo alcuni, hanno fatto del settore vitivinicolo pugliese – insiste Coldiretti Puglia  – il riferimento per vocazione, capacità di raccontare e promuovere al meglio il territorio, innovazione e grande propensione all’internazionalizzazione.

Secondo uno studio della Coldiretti, la raccolta di un grappolo alimenta opportunità di lavoro in ben 18 settori: 1) agricoltura; 2) industria trasformazione; 3) commercio/ristorazione; 4) vetro per bicchieri e bottiglie; 5) lavorazione del sughero per tappi; 6) trasporti; 7) assicurazioni/credito/finanza; 8) accessori come cavatappi, sciabole e etilometri; 9) vivaismo; 10) imballaggi come etichette e cartoni; 11) ricerca/formazione/divulgazione; 12) enoturismo; 13) cosmetica; 14) benessere/salute con l’enoterapia; 15) editoria; 16) pubblicità; 17) informatica; 18) bioenergie.

L’elemento che caratterizza maggiormente la nuova stagione del vino italiano – continua la Coldiretti – è, infatti, l’attenzione verso la sostenibilità ambientale, le politiche di marketing, anche attraverso l’utilizzo dei social, e il rapporto con i consumatori, con i giovani vignaioli che prendono in mano le redini delle aziende imprimendo una svolta innovatrice.

Per sostenere il trend di crescita del vino pugliese con il vantaggio competitivo temporaneo determinato dal tasso di cambio, serve ora agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo, conclude Coldiretti Puglia, nel sottolineare l’importanza di cogliere l’opportunità del Pnrr per modernizzare la logistica nazionale che ogni anno rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunità di export, ma anche lavorando sull’internazionalizzazione per sostenere le imprese che vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati valorizzando il ruolo strategico dell’ICE e con il sostegno delle ambasciate.

Foto Pixabay
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