Cure pediatriche sino a 18 anni, sia sul territorio, sia in ospedale. È la richiesta che arriva dagli Stati Generali di Pediatria che negli scorsi giorni sono stati convocati al Ministero della Salute dalla società Italiana di Pediatria. Obiettivo, garantire a tutti i ragazzi e le ragazze il diritto alle cure pediatriche senza differenze legate alla regione in cui si nasce o si vive, come avviene in altri paesi, tra questi Francia, Olanda, ma anche Svezia, Polonia e Gran Bretagna.
Attualmente, per l’Oms e per la legge italiana, nell’ambito dell’infanzia sono incluse tutte le persone al di sotto dei 18 anni, il diritto alle cure pediatriche però, in Italia, è previsto sino a 14 anni. Dal 15esimo anno in poi i bambini devono infatti essere presi in carico dal medico dell’adulto, fatta eccezione per i ragazzi con patologie croniche, per i quali è previsto il pediatra sino ai 16 anni. In ambito ospedaliero l’assistenza risulta maggiormente complicata, quest’ultima varia infatti a seconda delle Regioni.
“Con la conseguenza che – ha spiegato la presidente della Sip, Annamaria Staiano – oltre il 25% dei bambini tra 0-17 anni, 1 su 4, viene ricoverato in reparti per adulti e circa l’85% dei degenti tra 15 e 17 anni è gestito in condizioni di promiscuità con pazienti adulti e anziani e da personale non specializzato nell’assistenza ai soggetti in età evolutiva. Una situazione che riguarda in maniera particolare le terapie intensive. Quelle pediatriche sono poche e mal distribuite: appena 26 in tutta Italia, con solo 202 posti letto e una media di 3 posti letto per 1 milione di abitanti contro gli 8 in Europa. Così moltissimi pazienti in età pediatrica vengono ricoverati nelle terapie intensive degli adulti. Tutto questo non è accettabile. Come Pediatri difendiamo la specificità pediatrica, ossia il diritto di bambini e adolescenti a poter essere curati in ambienti a loro dedicati e da personale specificatamente formato per l’età evolutiva” – conclude.
Parole a cui fanno eco quelle di Giovanni Corsello, dell’Università di Palermo che chiede, in particolare che il legislatore intervenga: “chiediamo di garantire nei Livelli Essenziali delle Prestazioni Assistenza (LEP) l’innalzamento dell’età pediatrica a 18 anni, in ospedale sul territorio. Registro che potrebbe essere utile la proposta e avrà il massimo dell’attenzione del Ministero, nella misura in cui oggi mancano medici di medicina generale e quindi alleggerirli consentendo ai pediatri di libera scelta di poter prendere in carico giovani fino ai 18 anni serve ad allentare la ‘morsa’ sulla medicina generale” – conclude.
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