Il 2020 è stato un anno duro per l’industria della ristorazione. L’imposizione del lockdown per rallentare la diffusione del covid-19, sommata alle persone che volontariamente evitavano di incontrarsi, ha fatto crollare le prenotazioni. Da allora sul fronte degli imprenditori è emersa la necessità di ripensare spazi e attività per venire incontro ai nuovi bisogni del consumatore. Si è sentita ancora di più l’esigenza di un cambio di passo nel tentativo di superare la crisi.
Diverse le idee messe in campo che si sono rivelate strategiche. I format sono cambiati e si adeguano ai nuovi trend. Uno in particolare sembra essere parecchio ‘in voga’ anche a Bari: il locale ‘a tema’. Quindi l’obiettivo è realizzare un arredamento a tutto tondo che ne segua le linee guida per filo e per segno. Menù e piccoli dettagli sono studiati in linea. Per lo più quindi si tende a spiccare per unicità. Si è quindi alla ricerca di bar o locali particolari che incuriosiscono il consumatore finale.
Uno dei fattori diventato un must è che il locale sia ‘instagrammabile’: il piatto, la bevanda o anche il locale stesso deve essere ‘acchiappa like’. Deve essere condivisibile quanto più possibile su social e piattaforme digitali. Nel ristorante e nel locale si va quindi per scattarsi la foto da pubblicare o per immortalare il piatto o la bevanda che si sta degustando.
Ha fatto strada, però parecchi anni fa, Jerome Café, il locale in corso Cavour tutto rosa dalle poltroncine agli orsacchiotti seduti sui divanetti. Qui si possono ordinare pancake e muffin tutti da fotografare.
Verso la fine dell’estate è sbarcato in corso vittorio Emanuele Dick factory, la sexy pasticceria dove si possono assaporare waffle e dolci a forma di pene o di vagina, cupcake e torte con decorazioni decisamente maliziose e che lasciano poco (o niente) spazio alla fantasia.
Ha fatto notizia anche l’Hogwarts Café in via Mauro Amoruso, a Poggiofranco. Qui i fan della saga di J. K. Rowling possono vivere una esperienza fantastica rigorosamente a tema, sorseggiando BurroBirra o la Pozione Polisucco. Le bevande anche analcoliche si ispirano alle pozioni preparate nella scuola di magia e stregoneria più famosa del mondo.
L’ultimo in ordine di arrivo in via Piccinni è la ‘1986 Pubsteria Pugliese’ ispirato agli anni 80. Arredato con videogame vintage, vinili e musicassette diventerà punto di riferimento degli amanti del decennio diventato ormai un cult.
(foto facebook)