Gli ammortizzatori auto: alcune informazioni utili sul funzionamento e sulla loro sostituzione
Gli ammortizzatori rappresentano una parte fondamentale del sistema meccanico dell’automobile. Questi componenti lavorando in concomitanza con le molle d’urto, ottimizzano la tenuta su strada della vettura e rendono la guida più sicura e confortevole. In virtù della loro importanza, vediamo di fornire alcune informazioni utili circa le loro peculiarità di funzionamento.
Gli ammortizzatori hanno la forma di un cilindro e sono collegati alle sospensioni. Essi servono in primo luogo a smorzare le sollecitazioni meccaniche provenienti dalle molle di sospensione, che potrebbero inficiare la stabilità del veicolo su strada. Questo è anche il motivo per cui questi accessori sono stati chiamati ammortizzatori, in quanto proprio grazie alla loro capacità di ammortizzare i moti oscillatori delle molle, essi fanno in modo che queste tornino in breve tempo nella loro posizione originale.
Gli ammortizzatori sono composti da due camere cilindriche, poste come ad incastro una dentro l’altra, e da un pistone, situato nella camera interna, riempita di un liquido oleoso atto a facilitare lo scorrimento del pistone ed a smorzare la forza delle vibrazioni che provengono dalle ruote. Ad un abbassamento o ad un sollevamento delle ruote, a seguito di una sollecitazione esterna (ad esempio quando si prende una buca o si attraversa un dosso), l’ammortizzatore, allungandosi o comprimendosi, fa passare l’olio tra le due camere, smorzando la forza del moto.
In virtù della sostanza che contengono, gli ammortizzatori si differenziano in idraulici e a gas.
- Gli ammortizzatori idraulici, noti anche come ammortizzatori ad olio o ammortizzatori oleodinamici, racchiudono una sostanza oleosa. Il movimento dello stantuffo al loro interno conduce ad uno spostamento dell’olio nel cilindro a seconda che l’ammortizzatore sia in uno stato di compressione o di estensione. A causa della sua struttura, questa tipologia di ammortizzatore è chiamata anche
- Gli ammortizzatori a gas, denominati anche ammortizzatori oleopneumatici, hanno un cilindro contenente olio da una parte e gas compresso a una decina di atmosfere dall’altra, mentre uno stantuffo senza fori separa le due sostanze. A causa della sua forma esteriore, questo tipo di ammortizzatore è conosciuto anche come monotubo. In virtù delle loro prestazioni, gli ammortizzatori a gas, un po’ più costosi, sono più adatti per uno stile di guida più attivo e sportivo.
Conoscere queste distinzioni è fondamentale per scegliere gli ammortizzatori più adatti al proprio modello d’automobile al momento dell’acquisto, evitando di comprare un prodotto non compatibile. Nel libretto dell’auto sono comunque contenute informazioni precise a riguardo.
L’azienda tedesca Bilstein, che esiste da quasi 150 anni, produce ammortizzatori con lo stesso nome. La storia dell’azienda risale al 1873 e nel 1954 ha sviluppato una soluzione innovativa: il primo ammortizzatore monotubo al mondo. Da allora Bilstein è diventato un nome di spicco nel settore, noto per lo sviluppo e la produzione di ammortizzatori di alta qualità sia per le automobili di serie che per le auto da corsa. Informazioni sugli ammortizzatori Bilstein tratte da autoparti.it
Gli ammortizzatori andrebbero controllati ad intervalli regolari, visto che il loro malfunzionamento potrebbe mettere a repentaglio la tenuta su strada. Le case automobilistiche consigliano in genere di effettuarne la sostituzione ogni 80.000-100.000 km di percorrenza o comunque ogni 3-4 anni. La loro durata reale dipende comunque dallo stile di guida, dalla qualità delle strade percorse nonché dalla loro regolare manutenzione e pulizia. Sarebbe anche bene far eseguire un controllo di questi dispositivi ogni 20.000 km per assicurarsi che non ci siano segni di usura o perdite d’olio. Un metodo pratico ed immediato per rilevare l’esistenza di un difetto agli ammortizzatori è quello di scuotere la parte anteriore e posteriore dell’auto: se a fine sollecitazione la vettura continua ad oscillare, questo potrebbe essere il segno di un guasto.
I segnali comunemente riconducibili ad un problema agli ammortizzatori sono:
- Strane vibrazione al volante quando si guida.
- Problemi nelle manovre frenanti.
- L’auto tende a sbandare in curva.
- L’auto scivola sul fondo bagnato anche a velocità moderate.
- Precoce usura degli pneumatici.
- Aumento di distanza della frenata.
- Vibrazioni provenienti dalla carrozzeria quando si guida.
All’insorgere di uno di questi segnali, è raccomandabile portare l’automobile in officina per un controllo degli ammortizzatori e delle molle.
Gli ammortizzatori vanno inoltre cambiati tutti insieme sullo stesso asse, perché abbiano lo stesso grado di usura. La sostituzione degli ammortizzatori è differente a seconda che si tratti degli ammortizzatori anteriori o di quelli posteriori.
Per gli ammortizzatori anteriori il tipo di montaggio più diffuso è quello cosiddetto “MacPherson”, inventato nel 1949 da un ingegnere della Ford di nome S. MacPherson. Un altro tipo di montaggio è quello a “Doppia triangolazione” (o quadrilatero), così chiamato in quanto si utilizzano due bracci oscillanti e sovrapposti, formanti appunto un quadrilatero.
Per gli ammortizzatori posteriori si utilizzano spesso il montaggio cosiddetto “Semi-rigido” e quello “Multibraccio”.
Essendo un’operazione alquanto complessa, che necessita dell’uso di un’attrezzatura speciale, la sostituzione degli ammortizzatori dovrebbe essere effettuata preferibilmente in officina dalle mani di un esperto meccanico.
Ulteriori informazioni sono disponibili qui. Ci auguriamo che la lettura di questo articolo sia stata utile.