Grazie al protocollo di intesa sottoscritto tra Edison Next e Anci Puglia si è inaugurato oggi a Bari, un percorso di iniziative dedicato al tema della decarbonizzazione di città, infrastrutture pubbliche ed edifici che prevede un roadshow nelle principali province pugliesi.
L’evento è stato organizzato in partnership con Anci Puglia, Confindustria Puglia e il Politecnico di Milano e ha visto la partecipazione del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il Presidente Anci Puglia Ettore Caroppo, il Presidente Confindustria Puglia e Bari BAT Sergio Fontana e il CEO di Edison Next Giovanni Brianza.
Si stima che ogni anno, in Puglia, si potrebbero raggiungere benefici ambientali, sociali ed economici rilevanti pari a 809.000 tonnellate di CO2 evitate (equivalenti alla quantità assorbita da 36 milioni di piante), un risparmio di energia pari a 879 gigawattora e a una riduzione della spesa energetica di circa 124 milioni di euro, grazie alla riqualificazione energetica di edifici pubblici, porti, illuminazione pubblica e alla diffusione della mobilità sostenibile.
“Questa è una giornata che rimarrà nella memoria della mia vita – afferma Michele Emiliano – perché si realizza un sogno, un po’ come quando riaprimmo il Teatro Petruzzelli: ero quasi incredulo. Adesso quasi non ci credo che le aziende più importanti d’Italia stanno lavorando determinate alla decarbonizzazione del territorio e delle imprese in Puglia, già nella fase iniziale di produzione dell’energia e di produzione dell’acciaio. Mi riferisco a Edison Next ma anche a DRI, che sta costruendo i forni per la produzione di acciaio senza carbon-coke. Quando un quinquennio fa ne parlai a Bruxelles, persino la Commissione Europea rimase stupita. Come Regione Puglia suggerimmo di finanziare la siderurgia e altre attività industriali inquinanti per favorire la transizione ecologica. Oggi Edison Next affianca le amministrazioni pubbliche e interviene per produrre le quantità di idrogeno necessario per questo passaggio tecnologico. È una svolta, una rivoluzione industriale che abbassa le emissioni di sostanze inquinanti e restituisce, in particolare all’Italia, una libertà strategica. Mentre carbone e altri combustibili fossili – conclude Emiliano – dobbiamo importarli dall’estero, con l’idrogeno possiamo produrre energia elettrica a costi compatibili con il ciclo industriale”.