Nel 2022 sono state oltre 200 le richieste di aiuto per casi di violenza digitale, reati revenge porn (pornografia non consensuale) e cyberbullismo pervenute al numero unico attivato dall’assessorato al Welfare del Comune di Bari e dall’associazione Gens Nova (340.5600875). È quanto emerso dai dati diffusi in mattinata nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore al Welfare, Francesca Bottalico e il presidente di Gens Nova, Antonio Maria La Scala.
L’incontro è stato anche occasione per consolidare la volontà di proseguire con le azioni socio-educative integrate tra il Comune e l’associazione. “Il revenge porn e il sexting – ha commentato l’assessore Bottalico – sono temi delicati che incidono sul diritto fondamentale di ogni persona alla riservatezza e alla libertà, sulla sfera privata, sull’onore e sulla reputazione e determinano gravissimi effetti sociali, psicologici e finanziari sugli adulti e ancor più sui minori, fino a estreme conseguenze” – ha sottolineato rimarcando i numeri.
In particolare, in poco meno di un anno sono state 154 le segnalazioni telefoniche, di cui 117 da parte di donne, la maggior parte delle quali tra i 15 e i 50 anni, mentre 68 sono stati i casi affrontati direttamente dallo sportello dedicato, per un totale di 222 richieste.”Si tratta di segnalazioni – ha detto infine – che spesso nascondono ricatti psicologici o monetari, vendette, azioni di bullismo o cyberbullismo, vere e proprie violenze, spesso facilitate dal consumo della cosiddetta droga dello stupro che riduce, tra le altre cose, il dolore e provoca effetti dissociativi e amnesia” – ha concluso. Parole a cui fanno eco quelle di La Scala.
“Il problema più grave che abbiamo rilevato in questi due anni di protocollo e da sempre come associazione – ha sottolineato – è proprio l’uso improprio e illegale dei social network da parte di minori, attraverso la registrazione anagrafica falsa o l’utilizzo del telefono dei genitori, spesso testimoni inconsapevoli di una pericolosa deriva che comporta inevitabilmente un decadimento morale dei ragazzi e, di conseguenza, della società” – ha concluso.
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