Confermata, dalla Corte d’Appello di Bari, la sentenza di assoluzione nei confronti di Elena Molinaro, dirigente del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, unica imputata che aveva scelto, nel corso del processo per lo scontro fra due treni della Ferrotramviaria avvenuto nel luglio 2016 sul tratto a binario unico tra Andria e Corato, il rito abbreviato.
Nell’incidente, furono 23 in totale le persone che persero la vita. Altre 51 rimasero ferite. Nel processo, che avviene con rito ordinario, in corso dinanzi al Tribunale di Trani sono imputate nello specifico la società Ferrotranviaria e 17 persone fisiche, tra dipendenti, dirigenti e vertici di Ferrotranviaria, un dirigente del Mit e due direttori dell’Ustif di Puglia, Basilicata e Calabria.
Elena Molinaro, più nel dettaglio, era accusata di omicidio colposo plurimo, lesioni colpose plurime e disastro ferroviario in concorso. In passato, più nello specifico nel gennaio del 2020, Molinaro, difesa dall’avvocato Maurizio Sasso, era già stata assolta in primo grado dal gup del Tribunale di Trani. In mattinata c’è stata la pronuncia della seconda sezione penale della Corte di Appello, a presiederla il giudice Antonio Civita.
“Fin dall’inizio dell’indagine l’ingegnere Molinaro – ha spiegato il difensore – ha fornito ogni possibile collaborazione agli organi inquirenti chiarendo i vari aspetti della complessa normativa tecnica di settore, di derivazione Comunitaria, nazionale e regionale, nonché la sua assoluta estraneità ad ogni addebito” – ha concluso.
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