“L’indifferenza fa male. Colpisce e ferisce quanto uno schiaffo. E’ necessario essere uniti per abbattere i muri del silenzio. Noi adulti non possiamo voltare lo sguardo di fronte ad episodi del genere”. La signora Alba Nardone è l’ideatrice, assieme ad un’altra mamma, di una pagina Facebook ‘Bullistop – Vivere Bari senza paura’, creata non solo contro le aggressioni ai danni dei ragazzi della città, ma soprattutto contro l’indifferenza della gente e la mancanza di senso civico.
Una mamma barese, la signora Nardone, che si dice “profondamente rammaricata” di tutti gli atti violenti che si svolgono in città. Ma è “possibile che nel corso delle aggressioni puntualmente nessuno interviene? E’ possibile che nessuno faccia una telefonata alle forze dell’ordine? Questi episodi accadono davanti agli occhi di tutti e nessuno mai interviene. E’ scoraggiante – dice – sapere che mandiamo in giro i nostri figli mentre il pericolo è dietro l’angolo. Ma soprattutto fa male sapere che sono soli e non possono contare sull’aiuto di nessun cittadino”.
Alba Nardone e altre mamme del quartiere Carrassi, circa un anno fa, dopo una aggressione nei pressi del parco Due Giugno, in via della Resistenza, avevano chiesto alle autorità un potenziamento dei controlli proprio nell’area. “Non me la sento di puntare il dito contro le forze dell’ordine – precisa la mamma – né tantomeno contro il sindaco Antonio Decaro. Loro fanno il possibile per garantire i controlli, anche con le telecamere”.
La pagina Facebook ‘Bullistop – Vivere Bari senza paura’, che oggi conta centinaia di iscritti, fin dalla sua nascita non si pone come obiettivo quello di fare discorsi sul bullismo o di lottare contro tale piaga in quanto, come sottolineano i genitori che ne fanno parte, non ne hanno le competenze, ma puntano a coltivare l’attenzione della gente. “Stiamo cercando di organizzare degli incontri nelle scuole per proporre iniziative di sensibilizzazione – racconta Nardone – . Le nuove generazioni vanno educate alla legalità. Per combattere il fenomeno del bullismo e le sue svariate forme c’è una strada maestra da percorrere: educare e sensibilizzare le giovani generazioni al rispetto dei più deboli”.
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