Una nuova varietà di oliva adatta all’ovicoltura superintensiva per un olio nutraceutico 100% made in Itali. È quanto scoperto dall’Università di Bari che ha da tempo intrapreso un percorso di miglioramento genetico delle varietà italiane, delle quali non sono state trovate varietà adatte.
Si tratta, in particolare, della qualità che prende il nome di Lecciana® ed è, di fatto, la prima cultivar da olio con parentale italiano che si possa adattare a pieno agli impianti superintensivi, consentendo di ottenere riduzione dell’80%Olivicultura dell’impiego di manodopera agricola specializzata rispetto ai migliori impianti intensivi italiani. Un percorso, quello dell’Uniba, finora eccezionalmente troppo poco esplorato per l’olivo, rispetto sia all’importanza economica, culturale ed ambientale che questa specie arborea da frutto riveste in Italia, sia a quanto avvenuto per altri fruttiferi.
Grazie ad un accordo di ricerca tra UniBa, professor Salvatore Camposeo e Agromillora Research, si è proceduti ad una serie di incroci controllati tra cultivar italiane da olio di riconosciuto pregio qualitativo e cultivar spagnole a bassa vigoria. La prima selezione per la quale è stato chiesto il deposito del brevetto è stata Lecciana®, figlia di Leccino e di Arbosana. L’olio di Lecciana® possiede ottime caratteristiche chimiche e sensoriali. Da evidenziare, infine, il buon contenuto di polifenoli dell’olio di Lecciana® che in questa epoca supera 450 ppm. Ciò non solo conferisce ricercati attributi organolettici e allungano la shelf-life degli oli di Lecciana, ma permette di estrarre oli nutraceutici, poiché rientrano pienamente nel claim salutistico dell’EFSA. Le aziende interessate, pertanto, potranno produrre olio extra vergine di oliva Made in Italy con una riduzione dei costi del 50% rispetto ai migliori impianti intensivi attualmente in produzione con le cultivar nazionali. Inoltre, Lecciana® produce oli dotati di ottime caratteristiche organolettiche e nutraceutiche. Questa è solo il primo ‘frutto’ del programma di miglioramento genetico in atto. Sono già state brevettare altre due varietà di olivo a vigoria contenuta. Olidia Coriana ed Elviana, quest’ultima ottima per la produzione di olive da mensa.
Per la sostenibilità agronomica dell’olivicoltura moderna la scelta varietale rappresenta la tecnica cruciale. L’oliveto super intensivo, in particolare, è caratterizzato da due elementi fondamentali: la parete produttiva continua e la ridotta dimensione degli alberi. Solo entrambi, infatti, permettono la efficiente raccolta meccanica in continuo con scavallatrice, di 2 ore per ettaro con due soli operai. Le varietà di olivo adatte ad essere coltivate secondo il sistema colturale superintensivo devono possedere precisi requisiti, produttivi e vegetativi: innanzitutto precoce entrata in produzione e produttività costante. In generale, questi requisiti sono tipici delle varietà a bassa vigoria, che purtroppo sembrano non essere sopravvissute nell’odierno ricchissimo panorama elaiografico italiano, almeno tra le cultivar più note e diffuse finora studiate.