A un neonato sarebbe stato inoculato un vaccino sbagliato, l’anti-papillomavirus, quando sarebbe dovuto essere sottoposto a richiamo da pneumococco e difterite-pertosse-polioemofiloinfuenza-epatiteb. Il presunto caso di malasanità sarebbe avvenuto nel distretto socio sanitario di Gagliano del Capo (dispensario di Tricase); la segnalazione giunge allo Sportello dei Diritti di Lecce.
Alla fine di agosto, al piccolo di appena un mese e mezzo, sarebbe stato somministrato il vaccino da pneumococco e da difterite-pertosse-polioemofiloinfuenza-epatiteb. Il richiamo sarebbe stato poi fissato per i primi di novembre. Al quarto mese al piccolo sarebbe poi stato somministrato il vaccino anti-papillomavirus prescritto per i bambini di 12 anni.
Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si augura che il piccolo non abbia riportato alcuna conseguenza negativa, e in ogni caso, si dice pronto a monitorare l’evolversi della situazione auspicando che l’ASL Lecce voglia intervenire prontamente per chiarire l’episodio e riparare ogni danno eventualmente patito dal bambino e dai suoi familiari.
Del caso se ne è occupato anche il Codacons. “Ricordiamo a tutti che nel nostro Paese i danni da vaccino vengono espressamente riconosciuti e tutelati sia con il riconoscimento delle indennità previste per danni permanenti da vaccinazione obbligatoria, dal Decreto legislativo 31 marzo 1998 e dal conseguente DPCM del 26 maggio 2000, sia con la possibilità di agire in giudizio per ottenere il risarcimento del maggior danno nel caso di conseguenze ulteriori”.