Ci sono storie di solitudine e di ignoranza. Di notti trascorse sulle panchine e di lunghe giornate a inventare l’arte del sopravvivere nei vicoli della nostra città (come in quelli di tutte le città del mondo). E ci sono pratiche da sbrigare, anche le più banali e conti che non tornano. E allora ogni giovedì dalle 18 alle 20 c’è uno sportello aperto in piazza Balenzano che porge la mano a quanti sono abituati a mani che si nascondono. Sono gli avvocati di strada.
Cinquantacinque sportelli in tutta Italia per una catena che si stringe intorno ai bisognosi, a quanti non conoscono i loro diritti. “Ho sempre fatto volontariato da quando ero molto piccolo – racconta Nicola Antuofermo, coordinatore dello sportello di Bari dal 2009 – Mi sono reso conto poi che avrei potuto unire la passione per il volontariato con quella per la giurisprudenza e allora ho intrapreso questa strada. A Bari, prosegue, siamo in dieci e ci alterniamo allo sportello per fornire assistenza legale ai senza tetto”.
L’organizzazione di volontariato, nata a Bologna nel 2000, offre assistenza legale gratuita unicamente a persone senza dimora e persone vittime di tratta. Per persone senza dimora si intendono tutte le persone che vivono in strada, sotto i portici, nei dormitori, in gruppi appartamento, in macchina, roulotte, camper, in campi, baracche. Per gli avvocati di strada, non sono invece senza dimora coloro che si trovano in strutture ospedaliere, che abbiano uno sfratto esecutivo, che abitano in alloggi popolari o che dichiarino di essere ospiti da parenti o connazionali.
“Gli assistiti – racconta Antuofermo – vengono accolti da un gruppo di volontari, i cosiddetti ‘volontari di accoglienza’, e ascoltati. Viene preparato un fascicolo informatico e la questione viene sottoposta all’avvocato di turno che può prendere in carico l’assistito, qualora sia necessario, oppure limitarsi ad un parere. Nulla di diverso da un ‘normale’ studio legale. Ho pensato – prosegue – che il diritto poteva essere un’arma potentissima per ridare dignità ai più deboli, ai meno tutelati e che potesse servire almeno a riparare a qualche torto”.
In questi anni, tantissime le storie che si sono susseguite allo sportello di Bari: “Una volta – racconta il coordinatore – abbiamo assistito un uomo che lavorava a nero per una impresa edile. Scavando nei suoi racconti, abbiamo scoperto che era stato vittima di una truffa: il suo datore di lavoro lo aveva spinto a firmare delle carte con le quali diveniva di fatto il proprietario dell’azienda vicina al fallimento. Abbiamo seguito la pratica. Poi purtroppo il nostro assistito è morto”. Storie di ingiustizie, quindi, e di diritti violati. Il lavoro degli avvocati è proseguito anche durante le restrizioni imposte dalla pandemia.
“In quel periodo – sottolinea – l’impegno degli avvocati di strada di tutta Italia è stato soprattutto legato alle multe che fioccavano contro chi abita per strada e che di fatto a casa non poteva restare perché casa non ne aveva. Per fortuna – racconta ancora – a Bari abbiamo avuto solo un episodio di questo genere risolto bonariamente”. Gli avvocati di strada proprio in quel periodo hanno provveduto a raccogliere fondi per acquistare mascherine per i senzatetto. “In questi anni abbiamo cercato di lavorare a stretto contatto con le associazioni della città. Sempre e comunque quelle che hanno vocazione per i senzatetto: assistere loro – conclude – resta il grande impegno per ognuno di noi”.