Dopo la sentenza del Consiglio di Stato con la quale si chiama in causa il Comune, la giunta ha inviato parere al Consiglio comunale evidenziando che la Cassa prestanza è un ente privato e non pubblico. Stiamo parlando della cassa mutualistica istituita dal Comune dove per decenni i dipendenti ed ex dipendenti hanno versato parte dei loro stipendi, con l’intento di ritrovarseli alla pensione. Ma quel tesoretto da 15 milioni di euro è “scomparso” e la Cassa è stata messa in liquidazione, lasciando senza soldi circa 1400 persone.
La giunta ha condiviso il parere della Segreteria generale con il quale si evidenziava che “la Cassa risulta carente dei quei caratteri distintivi dell’ente pubblico che sono da rinvenirsi, oltre che nei fini di pubblico interesse da esso perseguiti, nello speciale regime giuridico che li contraddistingue e nell’inserimento istituzionale, variamente atteggiato, delle persone giuridiche pubbliche nell’organizzazione della pubblica amministrazione come organismi ausiliari per il raggiungimento di finalità di interesse generale”.
“Si prende atto – si legge nell’atto di giunta – che la Cassa di Prestanza, Sovvenzioni e Assistenza tra i dipendenti del Comune di Bari non ha i caratteri distintivi di Ente Pubblico e si dichiara che la Cassa di Prestanza, Sovvenzioni e Assistenza tra i dipendenti del Comune di Bari ha natura di Ente di diritto privato”. Il parere è stato trasmesso alla presidenza del Consiglio comunale.