Continua crescere il bilancio delle vittime dopo le due scosse di terremoto di magnitudo 7.8 che hanno colpito il sud della Turchia e il nord della Siria. Sono oltre 2.300 i morti accertati. In Siria se ne contano in particolare 810, mentre sono 1.500 le vittime in Turchia. Alto anche il numero dei feriti che ammonta a 7.600 in Turchia e a 1.280 in Siria.
Nel frattempo si continua a scavare tra le macerie. Finora, secondo fonti del governo turco, sono circa 2.824 gli edifici crollati. In totale sono oltre trenta le scosse registrate finora in Turchia, di queste, la prima, registrata la notte scorsa, di magnitudo 7.8 e poi quelle più recenti, una di magnitudo 7.5 e l’altra 6.0. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha parlato del “più grande disastro registrato nel Paese dal 1939” riferendosi al terremoto avvenuto in Erzincan che provocò 33mila morti 84 anni fa.
Sin dalle prime ore di questa notte ha preso il via la macchina di aiuti umanitaria. Moltissime le realtà che si stanno attivando per offrire supporto ai due paesi colpiti dal terremoto.