Dal 24 gennaio scorso, in tutta Europa possono essere immessi nel mercato, e quindi acquistati, prodotti alimentari a base di polvere parzialmente sgrassata di insetti. Questo è quanto prevede il regolamento 2023/5 della Commissione Europea e per il quale, qui di seguito, è bene precisare come va letta l’etichetta sovrapposta sulla confezione contenente il prodotto. Ed evidentemente, come accade con tutti gli ingredienti dei preparati alimentari, la presenza della polvere di grillo sarà riportata fra gli ingredienti. Anche perché come qualsiasi alimento, dalle fragole alle noci, può causare reazioni allergiche.
“Quindi – tuona l’Adoc Puglia – dopo il verme giallo essiccato e la locusta migratrice, da ora in avanti potremmo leggere la denominazione ACHETA DOMESTICUS; il che vuol dire che stiamo parlando del “grillo di terra o domestico” la cui polvere viene ottenuta dalla loro macinazione tenuti a digiuno per 24h (affinchè gli insetti si svuotino completamente) e successivamente congelati. Seguono il lavaggio e il trattamento termico e l’essiccazione per poi estrarre l’olio per estrusione meccanica e, infine, macinati”.
Questa farina può essere trattata nei seguenti alimenti:
pane e panini multi cereali, cracker e grissini
barrette ai cereali
premiscele secche per prodotti da forno
biscotti e prodotti secchi a base di pasta farcita e non farcita
prodotti a base di patate, leguminose, verdure
siero di latte in polvere e birra
prodotti sostitutivi della carne
minestre concentrate o in polvere
salse
pasta, pizza
prodotti a base di cioccolato
frutta a guscio, semi oleosi, snack diversi da patatine
preparati a base di carne
snack a base di farina di granoturco
“Per come siamo abituati noi come meridionali – spiega Pino Salamon, presidente dell’Adoc Puglia – è evidente che questa novità per noi sarà avvertita tra qualche anno, perché attualmente siamo così messi bene con la dieta mediterranea che sfido ad usare questi ingredienti non nostrani”. (foto freepik)