A giugno 2021 la larva del tenebrione mugnaio (ma solo in forma essiccata), alla fine di quell’anno la locusta migratoria, poi la larva gialla della farina, i grilli in polvere e quelli congelati (marzo 2022) e adesso la farina parzialmente sgrassata di grillo e i vermi della farina minore, congelati, in pasta, essiccati oppure in polvere. Sono questi gli ultimi due via libera dell’Unione europea alla commercializzazione nei Paesi membri dei cosiddetti novel food, arrivati il 24 e il 26 gennaio.
È innegabile che le autorità di Bruxelles vedano negli insetti, e in generale nelle cosiddette proteine alternative, una risposta all’aumento del costo delle proteine animali, al loro impatto ambientale, all’insicurezza alimentare, alla crescita della popolazione e alla corrispondente, crescente domanda di proteine tra le classi medie. Come su Cucchiaio scrivemmo già a metà 2020, l’allevamento di insetti potrebbe anche contribuire a ridurre le emissioni di gas serra e lo spreco alimentare.
Questo anche se qualche dubbio c’è, e la stessa UE non lo nasconde: i regolamenti per l’immissione sul mercato delle nuove farine prevedono precisi requisiti di etichettatura per quanto riguarda l’allergenicità, perché le proteine da insetti possono causare reazioni soprattutto nei soggetti già sensibili a crostacei, acari della polvere e molluschi. Tant’è che l’Efsa, l’Autorità europea per la Sicurezza alimentare, ha sconsigliato il consumo ai minori di 18 anni del verme della farina minore (il nome scientifico è Alphitobus diaperinus), con un parere medico incluso nel regolamento che ne autorizza l’immissione sul mercato. Secondo quanto spiegato da Coldiretti, l’uso di queste farine “è permesso in una serie di alimenti come pane, panini, cracker, grissini, barrette ai cereali, nei prodotti a base di pasta, pizza o cioccolato ma anche nei preparati a base di carne, di prodotti sostitutivi della carne e nelle minestre”. Tantissimi cibi in cui potremo dunque trovare insetti anche a nostra insaputa, non necessariamente come base ma magari come ingrediente in percentuale ridotta.