“I giorni della Merla, se sono freddi la Primavera sarà bella, se sono caldi la Primavera arriverà tardi…”. Recita così un vecchio proverbio che riguarda una lunghissima tradizione. Siamo nel cuore dell’inverno nel mese di gennaio e come da tradizione stiamo per vivere gli ultimi tre giorni la cui tradizione chiama con un nome ben precisio, Giorni della Merla, ossia il 29, 30 e 31 gennaio che quest’anno cadono appunto di domenica, lunedì e martedì. Le leggende sull’etimologia del nome sono numerose ma le più gettonate sono sostanzialmente due: la prima riguarda proprio questi uccelli che un tempo avrebbero avuto le piume bianche (maschi e femmine) e che gli ultimi tre giorni del mese di gennaio furono costretti a trovare riparo all’interno delle canne fumarie dei camini dai quali veniva espulsa tutta la fuliggine della legna bruciata rendendoli di colore nero. Ecco, quindi, che fine gennaio si identifica in automatico con i giorni più freddi di tutto il periodo invernale.
Un’altra leggenda trae invece origine direttamente dalla cultura latina e greca secondo la quale la merla sarebbe la messaggera della dea Persefone che annunciava l’arrivo della primavera tramite il comportamento dell’uccello: se si allontanava dal nido in giornate con temperature miti, significava che l’inverno sarebbe durato molto a lungo e Persefone sarebbe arrivata con molto ritardo in casa della madre Demetra; al contrario, se faceva molto freddo, la primavera sarebbe arrivata da lì a breve e Persefone sarebbe giunta prima a ricongiungersi con la madre. Da qui, la leggenda si è spostata sul meteo perché se gli ultimi tre giorni del mese il clima non è particolarmente freddo, significa che si possono verificare ondate gelide tardive anche a marzo e aprile; viceversa, un freddo intenso il 29, 30 e 31 gennaio potrebbe deporre a favore di una primavera anticipata.
Nel linguaggio comune, invece, con Giorni della Merla vengono indicati i giorni più freddi dell’inverno: in realtà, come è capitato in passato, il meteo gioca strani scherzi e così nel 2020 abbiamo vissuto tra i mesi di gennaio più caldi di sempre con gli ultimi giorni che presentarono temperature anche di 5-10 gradi superiori alle medie del periodo. In realtà per molte zone d’Italia è febbraio il mese più freddo ma quest’anno sembra che la tradizione di neve, freddo e gelo possa essere rispettata in pieno dopo che i cicloni polari (Thor e Attila) hanno già fatto sentire il loro effetto tra il 19 e 24 gennaio 2023. Anche gli ultimi giorni del mese, però, sembrano promettere nuove discese polari e temperature sottozero, di notte, su gran parte del nostro Paese con nuove nevicate a bassa quota da nord a sud e fin sul litorale soprattutto sulle regioni adriatiche.
Un’altra leggenda, infine, che tira in ballo i Giorni della Merla narra che, un tempo, questo mese avesse 28 giorni esattamente come febbraio e la merla, per ripararsi dal freddo di gennaio, decise di non lasciare il proprio nido facendo provviste tali da consentirle di sopravvivere. È da questo episodio che gennaio, che faceva i dispetti all’animale, decise di prolungare la sua durata di altri tre giorni (29-30 e 31) sottraendoli proprio al mese successivo per far patire pioggia, neve e freddo al povero uccello. (foto freepik)