Una gravidanza è possibile anche dopo un tumore all’utero. La preoccupazione di non riuscire ad avere figli dopo il trattamento rimane una delle paure primarie nelle donne con diagnosi sotto i 40-45 anni, perché il trattamento dei tumori ginecologici tradizionale può implicare sterilità permanente. La fertility-sparing surgery è invece una tecnica chirurgica volta a preservare la fertilità nelle pazienti con carcinoma cervicale in stadi iniziali che viene eseguita regolarmente al Policlinico di Bari.
“Nell’ultimo anno abbiamo fatto ricorso in oltre 30 casi alla fertility-sparing surgery”, spiega il prof. Ettore Cicinelli direttore dell’unità operativa di ostetricia e ginecologia dell’azienda ospedaliero universitaria barese.
“L’indicazione a una chirurgia conservativa – aggiunge – per ogni singola paziente viene valutata da un team multisciplinare composto da ginecologo, oncologo, anatomo-patologo, radiologo attraverso la valutazione degli esami diagnostici insieme ai risultati della diagnostica per immagini”.
Nel dettaglio spiega il prof. Cicinelli: “Abbiamo effettuato 30 interventi di trachelectomia semplice, una procedura che lascia in sede l’utero asportando solo la cervice, e un caso di trachelectomia radicale con linfoadenctomia laproscopica, ovvero la rimozione dei linfonodi sentinella, in donne giovani con carcinoma cervicale in stadi iniziali. Le pazienti hanno avuto un trattamento esaustivo da un appunto di vista oncologico e sono attualmente in follow up con conservazione in tutti i casi della loro fertilità”.
Questo tipo di trattamento conservativo richiede particolare expertise diagnostica e strumentazioni all’avanguardia per colposcopia, biopsia mirata anche con ausilio di anse diatermiche e anche l’impiego del laser disponibile presso gli ambulatori di colposcopia e di strumentazioni per accesso mini invasivo laparoscopico presenti al Policlinico di Bari.