“Non può esistere una istruzione senza la pace”. E’ stata questa una delle frasi principali nel corso dell’inaugurazione dell’anno accademico 2022-2023. All’interno del teatro Piccini questa mattina davanti ai rappresentanti dell’amministrazione comunale è stato proprio il rettore Stefano Bronzini a presentare l’evento e a ricordare come “l’università, la ricerca e la formazione abbiamo il compito di parlare di questioni del mondo. Invece di autocelebrarci – ha precisato Bronzini – abbiamo deciso di tematizzare come ogni anno la nostra inaugurazione proprio per riportare quello che lo studio, il lavoro e la ricerca possono fare per la pace nel mondo”.
La formazione, è stato spiegato nel corso dell’evento, è l’antidoto più potente contro i conflitti che azzerano ogni diritto all’istruzione e alla conoscenza. Educare le nuove generazioni alla cultura della pace e della cooperazione è l’unico strumento per rispondere alla barbarie dei nostri tempi.
Ospite d’onore della giornata è stata la giornalista italo-siriana Asmae Dachan, testimone diretta degli effetti devastanti della guerra. “Una iniziativa così prestigiosa ed importante come quella di oggi – ha detto Dachan – voluta per accendere la luce su quelle parti del mondo sofferenti e dimenticate, è particolarmente importante. E’ un segnale sia ai giovani e agli studenti, quindi a coloro che costruiranno il futuro, sia per noi che abbiamo la responsabilità, ognuno nel suo settore, di non dimenticare mai le popolazioni che soffrono.
L’essere umano – ha continuato – deve ricordarsi che è dotato del raziocinio e della parola e nessuna causa al momento vale la vita di una sola persona. Continuare a potenziare gli armamenti e continuare a scatenare violenze e indicibili contro popolazioni inermi non fa che contribuire a distruggere l’umanità e a danneggiare questo pianeta. E’ veramente doloroso – ha continuato ancora la giornalista- pensare che nel 2023 l’essere umano usi ancora le armi. E’ necessario rimettere al centro delle attenzioni i diritti umani, mettere al centro la parola e il dialogo. E penso sia assolutamente fattibile. Perché solo attraverso la pace e il dialogo si possono costruire situazioni di stabilità”.
Quanto all’università di Bari il rettore Bronzini si è detto pronto ad “intervenire fortemente per quanto riguarda i servizi agli studenti in particolare sugli aspetti dell’edilizia miglioreremo e amplieremo un maggior numero di spazi che siano di incontro fra gli studenti e fra i giovani e le imprese che ci sono vicine. Sono previsti interventi su tutto il patrimonio edilizio, dal campus alla zona murattiana. Abbiamo intrapreso una grande sfida – ha detto Bronzini – quella della modernizzazione e questo si vede anche nella ristrutturazione delle aule. Nonostante la difficoltà dei tempi noi riusciremo a metterci in careggiata”.
In questo paese – ha precisato ancora Bronzini – abbiamo bisogno di grandissime intelligenze e da qualsiasi parte del mondo arrivano, sono da noi ben accolte. Nelle nostre università infatti sono incrementati i numeri degli studenti stranieri, ma soprattutto sono molto contento di allungare una mano a chi è in difficolta : giovedì – ha quindi annunciato il rettore – infatti assumeremo un primo ragazzo a tempo indeterminato di origine ucraine”.