Alla fine degli anni novanta un gruppo di imprenditori della provincia di Bari fondò il “Gruppo Sportivo Bari” nel Quartiere San Paolo di Bari. Una società ciclistica giovanile il cui scopo principale era, e lo è ancora, la promozione e la diffusione del ciclismo a livello giovanile e sociale. Dal 1997 al 2005 il GS Bari ha investito il suo impegno nel sociale e in campo agonistico, organizzando manifestazioni dalla Categoria Giovanissimi alla Categoria Juniores.
Un lungo progetto costruito pezzo pezzo da Giuseppe Marzano, da professionisti e appassionati, e da volontari. Un progetto che pian piano è cresciuto e si è evoluto ponendosi l’obiettivo di creare nel quartiere qualcosa che a Bari non c’era. Non solo il ciclismo agonistico negli obiettivi della scuola intitolata a Franco Ballerini, ma anche l’impegno nel sociale. Lo sguardo dell’associazione è infatti costantemente rivolto ai ragazzi diversamente abili che attraverso la bicicletta hanno abbattuto barriere a volte insormontabili. Tantissime le iniziative promesse negli anni dal Cross country, strada, pista, ciclocross. all’organizzazione di manifestazioni all’interno della struttura. Senza dimenticare l’organizzazione di progetti finalizzati all’uso e manutenzione della bici e i corsi sulla sicurezza stradale.
Domenica, 22 gennaio, sarà la volta di “Bici degli abbracci day”: grazie a una donazione dell’Ance Giovani Bari e Bat, arriveranno infatti due nuove hug bike. Si tratta di tandem con manubri più lunghi del normale omologati, per permettere ai bambini con disabilità fisiche, sensoriali e/o cognitive di posizionarsi avanti a chi lo conduce, dando la sensazione di essere soggetto attivo – e non più passivo – dell’attività motoria. Un vero e proprio tandem, quindi, dove il guidatore sta sul sedile di dietro mentre davanti a sé ha il passeggero in modo da poterlo abbracciare e rassicurare.
“Al termine della mattinata ci sarà una ‘ciclo passeggiata’ proprio con la hug bike per le vie del quartiere” – spiega il presidente della scuola di ciclismo, Pino Marzano.
“L’obiettivo – spiega Marzano – è quello di creare un hub o centro sportivo dotato di una decina di hug bike o bici dell’abbraccio in cui fare formazione ai genitori che potranno in futuro utilizzare questi tandem con i propri figli diversamente abili. Le biciclette – precisa – nascono solo per bambini autistici, ma noi l’abbiamo modificate in modo da essere fruibili anche per bambini con la sindrome di down, non vedenti o che hanno altre problematiche motorie. Al momento abbiano già 7 bici: puntiamo ad arrivare a 10-12. L’obiettivo principale – conclude il presidente – è far stare i ragazzi più vicini ai loro genitori”.
L’ennesima iniziativa quindi che parte dal San Paolo e che attraverso lo sport e la stretta collaborazione tra associazioni, istituzioni e gente comune vuole abbattere le barriere mentali e strutturali. Perché no, anche attraverso grande abbracci.