La sesta sezione penale della Corte di Cassazione ha annullato, senza rinvio, la sentenza di condanna per narcotraffico a carico di Vito Martiradonna, noto con il soprannome “Vitino l’Enel”, e di altri sei imputati condannati dalla Corte d’appello di Bari a pene complessive
superiori ai 50 anni di reclusione. Ne dà notizia l’avvocato Dario Vannetiello del Foro di Napoli che ha composto il collegio difensivo.
A Martiradonna, in particolare, erano stati inflitti 13 anni di reclusione dal Tribunale di Bari il 20 maggio 2020. Nel giudizio di secondo grado, il 13 settembre 2021, sia per Martiradonna sia per i coimputati (Antonio Scaranello, Zoran Stojanovic, Giuseppe Ranieri, Giovanni De Frenza, Vito Mastandrea e Roberto Sangiorgi) le pene furono ridotte ma fu confermato l’impianto accusatorio relativo all’esistenza di un’associazione per delinquere dedita al narcotraffico nel capoluogo pugliese, oltre che numerosi episodi di spaccio di cocaina ed eroina, aggravati dall’ingente quantità delle sostanze messe in commercio, con cessioni avvenute ai gruppi criminali operanti in tutta la Puglia. “In attesa del deposito della motivazione della sentenza, sembra – spiega l’avv.Vannetiello – che fra i motivi dell’annullamento ci sia la prescrizione del reato di associazione dedita al narcotraffico”.