Teresa Di Tondo, uccisa a coltellate nella sua casa, ha lasciato un ricordo su quanti l’hanno conosciuta. Riceviamo e pubblichiamo la lettera di IB, una sua collega, pedagogista.
“Teresa era una cara collega, ed amica delle molte nostre colleghe… una mamma speciale, una Donna con una pazienza inesauribile. Mi viene il dubbio che stiamo vivendo in una società in cui un femminicidio in più uno in meno non fa differenza… perché continuano ad aumentare… continuano a salire i numeri… e il rumore non è mai abbastanza costante. Teresa era una 44enne, mamma di una bellissima, dolcissima e bravissima 17enne F. Una Donna quotidianamente spinta da un entusiasmo strabiliante… Già laureata in scienze dell’educazione da anni, lavorava dal 2015 per servizi di sostegno all’integrazione scolastica in quanto educatrice professionale, ci siamo conosciute così… sono stata la sua coordinatrice e collega… e non sono mai mancati i momenti di confronto professionale… quando io sono andata via trasferendomi in un’altra città per un nuovo impegno lavorativo, abbiamo mantenuto i rapporti anche grazie al legame che Teresa ha instaurato con altre colleghe compresa mia sorella”.
“Teresa era una Donna riservatissima ma combattiva, sempre pronta ad occuparsi di supportare tutti senza risparmiarsi mai, infatti con quel contratto Teresa tirava la cinghia e faceva salti mortali per mantenere la famiglia composta dalla figlia adolescente e il compagno ormai disoccupato da anni… lavorava al mattino, e nei pomeriggi dava ripetizioni privatamente, era instancabile… si impegnava nel mantenere le relazioni con gruppi sindacali, per la tutela dei nostri diritti, per la tutela dei diritti degli educatori che firmano contratti con cooperative sociali della durata di 8/9 mesi… e durante i mesi estivi, nessuno stipendio, nessun lavoro, nessuna entrata, quindi lavorava per altri progetti estivi che cominciava a programmare e organizzare durante i mesi invernali”.
“E potrei spiegarne di più e di più ancora, ma non basterebbe una lettera, né sembra la sede adatta, per raccontarvi come si articolano i contratti legati ai bandi tra le cooperative sociali e le pubbliche amministrazioni, vinti con percentuali di ribasso economico ecc ecc. Ma Teresa era in questo grande circuito combattuta tra amore per il suo sapere e per il suo lavoro e le mille incertezze provenienti dallo stesso, e a quanto pare, non solo dal lavoro. Teresa manteneva la sua famiglia con rispettabilità, preparazione e impegno, lei si stava rilaureando, le mancava un anno al conseguimento della laurea in scienze della formazione primaria, per sperare di entrare nelle graduatorie scolastiche, per insegnare e sperare di raggiungere una dignità professionale e personale maggiore”.
“Io non so perché è successo, forse personalmente ero troppo lontana per ipotizzare o prevedere qualcosa, o forse Teresa non ha mai fatto trasparire nulla, o forse non è stato accolto un suo disagio, un suo seppur piccolo malessere… io non so perché domenica sera, suo marito, il suo compagno di vita ha pensato bene di accoltellarla, alle spalle, per poi uccidersi impiccandosi in giardino, senza avere il coraggio di affrontare le conseguenze del suo gesto inconsulto… una scena raccapricciante scoperta dalla figlia 17enne. F”.
“La ragazza, non sapremo mai, quando sarà in grado di elaborare il trauma vissuto… pertanto sarebbe il caso di mettere in luce ogni dettaglio di questo e di tanti altri casi di FEMMINICIDIO come questo e come quelli di cui già conosciamo l’esito.
- va supportata e va supportata la sua psiche e… il suo futuro!
Dateci una mano! Supportiamo F. a tener vivo il ricordo razionale di una madre che l’ha amata senza eguali, e combattiamo questi eventi che stanno distruggendo la società! Per favore!”