I prezzi della benzina e diesel sono aumentati e continuano a crescere. E mentre si discute delle accise sui carburanti, il governo ha deciso di spostare al 31 dicembre 2023 la possibilità per le aziende di corrispondere i bonus benzina fino a un massimo di 200 euro ai propri dipendenti. Le aziende private possono quindi decidere di regalare ai propri dipendenti tale somma per sostenerli e far fronte all’aumento per le spese del carburante auto. L’obiettivo è quello di contribuire alle spese in particolar modo per i pendolari.
Solo pochi giorni prima, su proposta del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il bonus era stato confermato fino al 31 marzo 2023. La risalita dei prezzi di diesel e benzina ha però spinto il Governo a prorogare la sua scadenza. Ecco come funziona l’agevolazione:
Chi lo eroga: il bonus può esser erogato solo dalle aziende che operano nel settore privato, sono quindi escluse le pubbliche amministrazioni. Non esiste alcun obbligo, ma le aziende che decidono di erogare questo contributo lo deducono interamente dal reddito su cui pagano le imposte.
A chi spetta: solo esclusivamente ai lavoratori dipendenti, cioè coloro che percepiscono uno stipendio da lavoro dipendente. I beneficiari del benefit non pagano alcuna imposta perché non è considerato reddito imponibile.
La domanda: Non occorre fare domanda. Sono l’azienda o il datore di lavoro a decidere se erogarlo ai propri dipendenti. Il bonus non deve esser richiesto, infatti è l’azienda che decide se erogarlo o meno, potendo anche scegliere liberamente le persone cui destinarlo.
Quanto vale e come vengono erogati: L’importo è di 200 euro. Può essere erogato una sola volta all’anno. I buoni benzina non vengono erogati in busta paga, ma sotto forma di ticket cartacei o elettronici che riportano il valore nominale del buono da spendere presso i distributori per il rifornimento di carburante (benzina, diesel, Gpl o Metano) e anche per la ricarica di veicoli elettrici.