Tanti i messaggi di addio a Teresa Di Tondo, 44 anni, uccisa domenica sera, 16 gennaio, a coltellate. Gli inquirenti presumono si sia trattato di un omicidio suicidio: il marito Massimo Petrelli è stato trovato impiccato, sempre nella loro casa a Trani. Ad allertare le forze dell’ordine la figlia della coppia. “Tutta la nostra comunità oggi è sconvolta da una tragedia incomprensibile – scrive il sindaco di Trani, Amedeo Bottaro – Negli ultimi anni, attraverso le attività sviluppate come Ambito territoriale ed in particolare con il nostro centro antiviolenza, avevamo alzato la soglia di attenzione sul fenomeno della violenza di genere a fronte di una fragilità sociale sempre più dilagante. Un impegno quotidiano per cercare di arginare una preoccupante deriva delle relazioni sociali, su più livelli. Evidentemente non basta ancora e ne paghiamo pesantemente le conseguenze. Esprimo vicinanza alle famiglie distrutte dal dolore”.
Teresa studiava all’Università di Bari per diventare insegnante. “Il coordinatore, i docenti e i tutor del corso di laurea di Formazione Primaria – si legge in un post – sono sconvolti e profondamente rattristati dalla notizia, appena appresa, della atroce morte di Teresa Di Tondo, brillante studentessa al 5º anno di Scienze della Formazione Primaria dell’Università degli studi di Bari”.
Ed ancora i messaggi degli amici di Teresa. “Non riesco a capacitarmi, metabolizzare….non si può accettare….Ho avuto la fortuna di conoscere una vera amica, buona d’ animo, solare, con cui supportarsi, consigliarsi, scherzare… Una donna dedita al suo lavoro, disponibile ad aiutare il prossimo e che amava incondizionatamente la sua bambina. Disposta a sacrificarsi e ad impegnarsi per raggiungere i suoi obiettivi, ma ogni suo gesto non è stato apprezzato proprio da chi avrebbe dovuto amarla e proteggere la figlia, sei stata privata del dono più prezioso, ma d’ora in poi la tua mamma sarà la stella che illuminerà e guiderà ogni tuo pass”
“Insieme avevamo deciso di intraprendere il percorso di insegnanti – scrive un altro amico – e di affrontare, nel 2019, il test di ingresso alla facoltà di Scienze della Formazione Primaria di Bari per poi scoprire con gioia di averlo superato. Ci eravamo promessi che ci saremmo laureati assieme, abbiamo condiviso tanti momenti di gioia della nostra famiglia comune e ci confidavamo spesso. Colui che avrebbe dovuto essere il tuo primo complice e sostegno si è rivelato il tuo primo ostacolo e la mano che ti ha portata via da noi nella maniera più atroce possibile, nel modo più terribile che si possa immaginare. L’intera classe IV della facoltà, che ha avuto modo di conoscerti e apprezzarti non solo come studentessa ma anche come persona, da ieri sera è rimasta pietrificata. Tutti noi faremo in modo che la tua memoria non finisca nell’oblio degli innumerevoli fatti di cronaca ma lasci il segno. Saresti stata un’ottima maestra: amavi la scuola, amavi i bambini ed eri animata da infinita pazienza. La tua preparazione era ineccepibile. E sei stata una grande mamma, un’amica preziosa sempre pronta ad aiutare e a prestare soccorso”.
(foto facebook)