Le previsioni fornite da Mario Giuliacci focalizzano la propria attenzione in particolar modo sull’evoluzione del vortice polare stratosferico, quello cioè collocato tra i 20 e i 50 chilometri di quota. Si tratta infatti, come riferito dal colonnello, di uno degli indizi che anticipano chiaramente, fino a 15 giorni prima, l’arrivo delle colate di aria polare, visto che “alle quote stratosferiche la previsione di venti e temperature è più affidabile che tra suolo e 10-15 km”. Alle quote comprese tra 20 e 50 km, infatti, manca l’interferenza di quei fattori in genere in grado si scombinare le carte in tavola e rendere meno affidabili le previsioni meteo, quali ad esempio “le catene montuose, scambi di calore e di vapore tra suolo e atmosfera”.
Nel suo movimento rotatorio da ovest verso est, l’asse del vortice polare stratosferico raggiungerà la Gran Bretagna verso mercoledì 18 gennaio: già da quel giorno l’aria polare al suolo arriverà fino a ridosso delle Alpi, anche se il momento di freddo più intenso si registrerà dopo qualche giorno. “Da pochi giorni è iniziata un’invasione del circolo polare, sulla parte opposta a quella europea, da parte dell’anticiclone del Pacifico, che è notoriamente caldo a tutte le quote”, spiega Giuliacci nel suo editoriale. Al di sopra del circolo polare risulta in effetti evidente un surriscaldamento della Stratosfera, proprio nel punto in cui si sarebbe incuneato l’anticiclone del Pacifico. Il cuneo di alta pressione generato sta ora sospingendo il vortice polare nella direzione opposta rispetto alla provenienza di suddetto anticiclone, vale a dire verso l’Europa. Ecco perché, prosegue il colonnello, “lo Stratwarming nel lato opposto al nostro meridiano, è il più affidabile indizio di una imminente irruzione di aria fredda alle nostre latitudini”.
Il modello previsionale Ecmwf stima quindi che il vortice polare stratosferico (seguito a ruota dal vortice polare sottostante) possa raggiungere la Gran Bretagna il 18 gennaio proprio a causa della spinta dell’anticiclone del Pacifico. L’ondata di freddo si affaccerà nella zona alpina proprio a partire dalla medesima data, anche se gli effetti più evidenti si ripercuoteranno lungo lo Stivale nei giorni compresi tra il 22 e il 24 gennaio.