L’ultima apertura soltanto nel rione ‘Quartierino” è quella del Carrefour. In viale Pasteur infatti ha inaugurato soltanto qualche giorno fa un nuovo ipermercato su una superficie di 1.600 mq e 40 addetti ai lavori. Nella zona sono presenti due altre grandi strutture commerciali a distanza ravvicinata: la Lidl e la Coop. Per i piccoli commercianti questo boom di aperture crea parecchio disagio alle loro attività: l’eccesso di strutture di medie/grandi dimensioni sta portando, come spiegano loro stessi, “alla chiusura dei piccoli negozi e botteghe”.
“La nostra città – spiega infatti Donato Cippone del comitato ‘Stop Centri commerciali a Bari’ – è stata dichiarata dall’Università di Lecce la ‘più iperconcentrata d’Europa’ e di tanto dobbiamo ringraziare i sindaci che l’hanno amministrata negli ultimi 20 anni, rilasciando sia i permessi di costruire le grandi strutture ex novo, sia autorizzazioni amministrative”.
“Ma – continua Cippone- nel caso specifico si tratta di un’insegna di una multinazionale che ha lasciato irrisolte a Bari una serie di problematiche, come ad esempio una mega struttura totalmente abbandonata da ben oltre 10 anni di 24.000 metri quadrati di cemento nel rione San Paolo (foto in basso, ndr). A tutto questo scempio ambientale con tanto di consumo di suolo, si dovrebbe poi aggiungere lo sperpero di risorse pubbliche ottenute dalla Regione Puglia per la formazione del personale”.
Secondo Cippone l’amministrazione continua quindi da anni “a rilasciare permessi per costruire grandi strutture commerciali e maxi discout a Bari e a rilasciare autorizzazioni amministrative”. Quindi conclude rivolgendosi all’amministrazione: “Continuate pure a far consumare suolo in una città che sta affogando nel cemento. Sappiate, però, che state dando il colpo di grazia allo storico e tradizionale commercio barese su cui, un tempo, era fondata l’economia di Bari”. (Foto Pixabay)