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Bari, chiudono due scuole comunali e scoppia la protesta: “Vogliamo certezze per i nostri bambini”

Pubblicato da: Francesca Emilio | Ven, 13 Gennaio 2023 - 07:30

“Siamo preoccupati per il futuro dei nostri bambini”. È il grido d’allarme lanciato da alcuni genitori baresi scossi dalla notizia, per alcuni “improvvisa” e “inaspettata” relativa alla chiusura di alcune scuole comunali dell’infanzia in città. La decisione, in particolare, riguarda sia i lavori di riqualificazione e rifunzionalizzazione finanziati dal PNRR che dovranno prendere avvio entro luglio del 2023 e riguardano nello specifico le scuole Regina Margherita a Madonnella e la Diomede Fresa a Bari vecchia, sia l’accorpamento previsto per la scuola dell’infanzia Il Parco, a San Pasquale, che dal prossimo anno sarà unita alla attigua scuola Il Glicine bianco.

Il problema, in particolare, riguarda la possibilità che questo cambiamento, possa creare un senso di smarrimento nei piccoli, soprattutto per chi frequenta l’ultimo anno che, molto probabilmente, dovrà rinunciare alle maestre che in questi anni difficili, dettati dall’emergenza sanitaria, sono diventate un prezioso punto di riferimento.  “Va bene che i bimbi si trasferiranno al Glicine bianco – ha raccontato una mamma – ma non avranno la stessa maestra. Per noi è una questione di mancanza di sicurezza, non sappiamo con chi frequenteranno il loro ultimo anno di scuola. Le maestre non verranno riconfermate e andremo inoltre in una struttura che non sappiamo neanche se è pronta ad accogliere i nostri bambini. Siamo molto preoccupati, avremmo preferito si aspettasse un anno, visto che non è previsto alcun avvio dei lavori, questo avrebbe permesso ai piccoli di finire il loro ciclo di scuola senza creare disagi, a bimbi e famiglie” – ha concluso sottolineando che attende, assieme agli altri genitori, un incontro con l’assessore Paola Romano.

Ma non si tratta di un caso isolato, proprio sui social, in seguito al post pubblicato dall’assessore relativo alle iscrizioni per il nuovo anno scolastico, fatta eccezione per le scuole oggetto di riqualificazione, sono tante le mamme che hanno espresso la loro preoccupazione in merito. “La chiusura di una scuola va prima programmata – ha commentato una mamma -è iniziato un ciclo, prima va terminato e poi al massimo chiudete. Lei sa bene, essendo professionista e soprattutto mamma, che i bambini non sono oggetti che sposti come vuoi. Abbiamo iscritto i nostri figli alla scuola dell’infanzia Il Parco per le maestre, ora non potete improvvisamente privare i nostri bimbi dei loro punti di riferimento. Ora cercate al massimo di spostare i bimbi con l’intero gruppo classe, maestre comprese. Fate un’eccezione a questa situazione straordinaria, che non dipende certo da noi genitori” – ha concluso. Parole a cui fanno eco quelle di tante altre mamme, relativi alle diverse scuole oggetto di cambiamento.

“Sono un genitore ove il figlio frequenta da questo anno la scuola Il Parco – ha commentato un papà – è stato già molto difficile farlo andare all’ asilo e farlo rimanere piano piano, grazie alle maestre che sono riuscite a coinvolgerlo facendo un enorme e fantastico lavoro. Le chiederei gentilmente, visto la causa straordinaria di chiusura della struttura se fosse possibile oltre a spostare i bambini al Glicine bianco di spostare anche tutte le sue maestre in modo tale che i bambini non perdano i loro punti di riferimento, le maestre, la cosa più fondamentale per loro” – ha concluso. “Mi sembra assurdo che ai nostri bimbi, reduci già da 2 anni di pandemia, e quindi costretti a stare in casa, venga negata la possibilità di continuare con i propri compagni e le proprie maestre – ha commentato una mamma – è già stato molto difficile vista l’età e appunto la difficoltà di socializzare in un periodo così complicato e proprio adesso che hanno instaurato un rapporto con compagni e maestre debbano separarsi…non è giusto non dare la possibilità di finire il loro percorso come iniziato. I nostri bimbi non vogliono lasciare le loro maestre ed è giusto che adesso s’inizi a rispettare le volontà dei bambini, che in tutte questa storie sono i primi ad essere penalizzati” – ha concluso.
“Cara assessora – scrive un’altra mamma in relazione alla Regina Margherita, asilo per il quale è nata anche una petizione – quello che succede nelle sue aule è pura magia. Ma forse già lo sai. Qui i nostri bimbi insieme alle loro insegnanti osservano i bruchi diventare farfalle, organizzano esposizioni e mostre delle loro piccole opere, sperimentano colori e materiali. Nonostante la struttura scolastica sia fatiscente e l’organico non sia al completo, abbiamo scelto questa scuola fiduciosi della qualità del servizio che una struttura comunale ci avrebbe garantito. E mi sento di poter dire che il percorso che i nostri bimbi hanno fatto finora sia davvero straordinario, grazie alle bravissime insegnanti e alle belle sinergie create con le famiglie. Fate in modo di non mettere la parola “fine” a questa esperienza! Va garantita la continuità didattica ai bambini del Regina Margherita” – conclude. Adesso i genitori, che in queste ore stanno intervenendo sui social raccontando la propria esperienza, attendono risposte dall’assessore che però ha rassicurato gli stessi.
“Fisserò degli incontri nei prossimi giorni con le famiglie, sia del Parco, sia della Regina Margherita – ha detto l’assessore Romano – l’obiettivo è assicurare la maggiore continuità ai bambini. Se la preoccupazione delle famiglie de Il Parco è gli insegnanti, cercheremo di capire come preservarli. Abbiamo il tempo per farlo. Non era possibile rimanere in quella struttura in quanto privata e in cui erano necessari degli interventi. Invece il Comune può stanziare dei soldi per migliorare il Glicine Bianco, struttura in cui si trasferiranno. Per il Regina Margherita – ha proseguito – si tratta di interventi che stanno aspettando da sempre in quella scuola, in cui c’è un intero piano inagibile. Anche in questo caso il Comune andrà incontro alle esigenze delle famiglie per poter assicurare il minor cambiamento possibile in questi trasferimenti. Cercheremo di trovare la soluzione ottimale per rispondere alle perplessità dei genitori” – ha concluso.

 

Foto repertorio

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