“È tempo che chi sa parli, affinché si liberi la coscienza dal peso di un orribile omicidio”. Inizia così l’appello lanciato da Anna Marra, la sorella di Sonia, una studentessa residente a Specchia, nel Leccese, scompara da Perugia nel novembre del 2006, quando aveva 25 anni. La ragazza non è stata mai ritrovata, ma la speranza di fare luce su quanto accaduto, da parte dei suoi cari, non è mai tramontata e oggi, a pochi giorni dalla riapertura del caso relativo alle indagini sulla scomparsa Emanuela Orlandi, si fa più forte.
“L’apertura dell’inchiesta vaticana a 40 anni dalla scomparsa apre un inedito capitolo di speranza per la famiglia di Emanuela Orlandi – ha commentato all’Ansa Anna Marra – credo che l’impegno quotidiano per avere verità e giustizia sia il filo rosso che unisce idealmente i sentimenti dei parenti delle persone fatte sparire nel nulla. Sonia, mia sorella, è stata ammazzata ed il suo corpo occultato. Non ha potuto neppure avere una degna sepoltura: una ingiustizia nella ingiustizia che dura da sedici anni” – ha sottolineato.
“È tempo che chi sa parli – ha aggiunto – che si liberi la coscienza del peso di un orribile omicidio. Giorno dopo giorno combattiamo il dolore e l’oblio. Ci sentiamo vicini alla famiglia Orlandi alla quale rivolgiamo l’auspicio che finalmente ci possa essere quella svolta tanto attesa per avere, appunto, verità e giustizia dalla famiglia Orlandi” – ha concluso. In merito al caso relativo alla scomparsa di Sonia Marra, è stato assolto definitivamente l’unico imputato. La famiglia, seguita dall’avvocato Alessandro Vesi, continua comunque a tenere vivo il caso nel tentativo di ricercare elementi che possano riaprire le indagini. Secondo quanto ipotizzato dalla Procura, si sarebbe trattato di un omicidio con il successivo occultamento di cadavere.
Foto Chi l’ha visto